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Il PD di Sesto propone un'interrogazione al Sindaco sui beni confiscati alla criminalità organizzata

comunicato stampa

redazione
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Dal PD si SESTO riceviamo e pubblichiamo:

PREMESSO che i beni che vengono confiscati in via definitiva dalle autorità giudiziarie alla criminalità organizzata sono mantenuti al patrimonio dello Stato e, previa autorizzazione del Ministero dell’Interno, vengono assegnati all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati (Anbsc); 

CONSIDERATO che per la successiva assegnazione ai Comuni che manifestano l’interesse a restituirli alla collettività è necessaria l’approvazione del Consiglio direttivo dell’Anbsc;

TENUTO PRESENTE che nel comune di Sesto San Giovanni sono presenti diversi appartamenti e locali precedentemente confiscati alla mafia che attualmente vengono utilizzati per scopi sociali e istituzionali, come da impegni assunti negli anni passati dall’amministrazione comunale nei confronti dell’Anbsc per la destinazione d’uso finale dei beni stessi;

APPRESO dall’assessore Lamiranda nella seconda commissione consiliare dello scorso 18 dicembre la volontà dell’amministrazione comunale di inserire nel piano delle alienazioni i beni sottratti alla criminalità organizzata, che una volta acquisiti a patrimonio potranno essere rivenduti ai privati, così come consentito da alcune misure introdotte nel Decreto Legge 4 ottobre 2018, n.113 (Decreto Sicurezza); 

NELL’ESPRIMERE preoccupazione per la vendita di tali beni, poiché oltre a togliere il fine sociale del riutilizzo dei beni stessi, potrebbe consentire il riacquisto del bene, per interposta persona, allo stesso soggetto a cui il bene è stato confiscato e quindi ritornare nella sua disponibilità, rappresentando così una sconfitta per lo Stato e un deciso arretramento del contrasto alla criminalità organizzata;

CONSIDERATO che tra i beni confiscati alla mafia e attualmente utilizzati per fini sociali vi è una palazzina intitolata a Graziella Campagna -giovane donna uccisa  dalla mafia- e conosciuta come Casa Graziella, composta da quattro appartamenti che accoglie donne con figli o senza provenienti da situazioni di violenza e di fragilità sociale, che, supportate da educatrici della cooperativa La Grande Casa, vengono avviate a percorsi per riprendere la propria autonomia;

CONSIDERATO INOLTRE che la palazzina in questione è stata oggetto di un Question time discusso nel corso della seduta di consiglio comunale dello scorso 17 aprile, le cui risposte da parte dell’assessore competente non sono state ritenute soddisfacenti; 

SI INTERROGA IL SIG. SINDACO 

chiedendo: 

-se intenda dar seguito a quanto dichiarato dall’assessore Lamiranda nel corso della commissione consiliare dello scorso 18 dicembre; 
-se vi sono atti già formalizzati e se sono pervenute eventuali risposte in merito da parte dell’Abnsc;
-come intende procedere l’amministrazione comunale in mancanza di autorizzazione ministeriale per l’assegnazione all’Anbsc; 
-che venga messo agli atti l’impegno dell’amministrazione comunale a non inserire Casa Graziella tra i beni alienabili e a continuare ad utilizzarla con l’attuale finalità, anche allo scadere della convenzione attualmente in essere, nonché a proseguire il progetto.

Si chiede quindi l’iscrizione della presente interrogazione nel primo Consiglio Comunale utile dalla data di presentazione ai sensi del Regolamento vigente. 


Monica Chittò
Roberta Perego 
Umberto Leo
Mari Pagani 
Loredana Pastorino

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