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GEAS: GIUDITTA NICOLODI PRONTA PER QUESTA NUOVA AVVENTURA

L'ALA MANCINA HA DICHIARATO: “HO SEMPRE AMMIRATO LO STILE-GEAS”

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L’azzurra Giuditta Nicolodi è dunque uno dei nuovi tasselli del mosaico che il Geas sta componendo per correre al meglio la prossima stagione in A1. L’ala mancina di 1.85 nata nel 1995, trentina di Rovereto, ha giocato l’ultimo anno alla Gesam Le Mura Lucca, producendo 4 punti e 3,9 rimbalzi in 19,9 minuti (season high 15 punti nella trasferta di Napoli).

Nicolodi scopre il basket a 14 anni nella squadra della sua città; la stagione seguente decide di spostarsi nella vicina Riva del Garda e subito dopo, a soli 16 anni approda alla Reyer Venezia, dove rimane per tre stagioni. Poi, quattro esperienze annuali: Trieste, Vigarano, Vicenza (in quest’ultima tappa di A2 10 punti e 8 rimbalzi di media) e Lucca, prima di aderire al progetto della neo-promossa Sesto.

“Ho scelto il basket relativamente tardi – racconta Giuditta –: prima, seguivo la pallacanestro soltanto in tv, assieme a mio zio, grande appassionato. Una volta iniziato, tutto è accaduto velocemente: a 16 anni ho deciso di allontanarmi da casa per giocare a Venezia, dove ho vissuto due promozioni, una dalla serie B alla A2 e una dalla A2 alla A1. Dopo un anno nel massimo campionato, ho capito che avevo bisogno di accumulare esperienza in un contesto di tipo diverso, così mi sono trasferita a Trieste, sempre in A1, dove sono cresciuta molto a livello cestistico. L’anno successivo, a Vigarano, un brutto infortunio a dicembre ha spezzato la mia stagione: dopo la riabilitazione, non sono riuscita a rientrare al meglio per la parte finale del campionato; allora, ho capito che la cosa giusta da fare sarebbe stata prendermi un anno per ritrovare il giusto ritmo. Quello di Vicenza, in A2, è stato il contesto perfetto per recuperare la familiarità col campo. Quando, al termine di quella stagione, è arrivata la chiamata di Lucca, allora neo-campione d’Italia, non ci potevo credere. I primi mesi in Toscana sono stati super: non avrei mai pensato di riuscire a ritagliarmi un grande spazio, ma ho dovuto ricredermi; poi, negli ultimi mesi, con tutti i problemi occorsi nella società, la stagione è finita in calando, ma porto un ricordo estremamente positivo di tutta questa esperienza”.

Giocatrice energica, fisica, attenta ed efficace in difesa e dalle molteplici armi offensive, Nicolodi si auto-definisce “una giocatrice di sistema, sempre al servizio della squadra” e ritiene di dover migliorare in ogni aspetto del gioco, poiché “non si smette mai di imparare”, ma in particolare a livello di continuità, per evitare prestazioni altalenanti. Giuditta ha fatto parte delle selezioni giovanili azzurre sin dalla categoria Under 14, e nei giorni scorsi ha partecipato al raduno della nazionale A di Parma, dove ha trovato un’altra rossonera, la confermata Elisa Ercoli. Giuditta ha esordito in azzurro lo scorso febbraio, nella gara di qualificazione ad EuroBasket Women 2019 vinta in casa della Svezia a Boras, ed è scesa in campo anche contro la Macedonia, pochi giorni dopo.

“Sono stata chiamata in nazionale pochi mesi dopo i miei primi passi su un campo da basket. Ho salito via via un gradino dopo l’altro dall’Under 14 in poi, ma lo scorso autunno, quando ho ricevuto la chiamata di coach Crespi per la squadra senior, ero incredula: non avevo mai preso in considerazione di poter giocare a quel livello. Ho accettato di slancio la sfida ed è stata un’esperienza fantastica. Negli anni delle giovanili, ho avuto modo di conoscere Beatrice Barberis, di cui ammiro molto l’intensità agonistica, ed “Ellison” Ercoli, che è anche stata mia compagna di stanza alle qualificazioni per l’Europeo 2019”.

Ad attenderla al ritiro di Parma c’era naturalmente anche Cinzia Zanotti, nelle vesti di assistente del ct Marco Crespi. L’allenatrice conosce molto bene la roveretana, fin dagli scontri giovanili fra la sua Reyer e il Geas, e commenta così il suo arrivo: “Ci siamo spesso incrociate, ma sempre da avversarie: io da allenatrice delle giovanili Geas, lei da ‘nemica’ cui prestare estrema attenzione. Mi sono sempre premurata di dire alle mie ragazze di non allentare mai la concentrazione su di lei: l’ho sempre molto apprezzata e temuta: è una di quelle giocatrici che a prima vista sembra non brillare, ma che lavora con continuità e sa essere davvero determinante. È un’ala molto duttile e mobile: all’occorrenza può tirare dall’arco, è una buona presenza sotto canestro e molto intensa in difesa. Sono felice di poter finalmente lavorare con lei: quest’anno, a Lucca, ha vissuto un importante momento di affermazione in A1 e nella prossima stagione ci potrà dare una grossa mano”.

Giuditta ricambia: “Ho sempre ammirato lo stile di gioco delle squadre di Cinzia Zanotti, come anche il suo personale modo di allenare e di puntare sulle giovani. Dopo tutti i miei trascorsi da avversaria del Geas, posso dire che Sesto è sempre stata una Squadra con la “S” maiuscola, contraddistinta da un gioco rapido e da una coesione incredibile. Mi ha sempre colpito la capacità di essere così tanto affiatate, sia in campo sia fuori. Spero di riuscire ad inserirmi al meglio nel gruppo, con un nucleo consolidato da molti anni, e nei meccanismi di squadra. Cinzia Zanotti è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad accettare la proposta del Geas tra altre offerte: è un privilegio poter essere finalmente allenata da lei”.

Oltre all’impegno sportivo, Giuditta frequenta il terzo anno di Scienze Motorie dell’Università San Raffaele di Roma e, basket permettendo, ama viaggiare. Quest’estate però il suo pensiero fisso sembra essere un altro: “Non vedo l’ora di iniziare la stagione col Geas. Strano a dirsi, ma comincerei anche immediatamente se fosse possibile”.

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