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Beato Gandolfo da Binasco

Santo del 3 aprile

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Figlio della nobile famiglia Sacchi, Gandolfo nasce intorno al 1200 a Binasco in provincia di Milano. Della sua infanzia e della sua adolescenza non si hanno informazioni, Divenne Francescano che San Francesco era ancora in vita e prese i voti a Palermo tra il 1224-1225.

Nel 1256 ricevette l'ordine di aprire il convento di Termini Imerese e nel gennaio del 1260 insieme a Fra Pasquale su invito della Comunità polizzana, si recè in quel di Polizzi per predicare la quaresima. Giunti a destinazione, nei pressi della odierna Contrada San Gandolfo, ai tempi San Leonardo, il Beato Gandolfo nei pressi di una fontana presso la quale si era fermato ad abbeverarsi, rincuorò un giovane muto che aveva smarrito il suo giumento, che venne ritrovato ed il giovane riacquistò la parola.

Dopo aver soggiornato in una casa alle porte della città di Polizzi di propietò di una donna chiamata la Pisana, Il beato si trasferì nell'ospizio annesso all'ospedale di San Nicolò de Franchis, ed in questo luogo visse gli ultimi giorni della sua vita. Tenne la sua ultima predica il 31 marzo 1260 e morì confortato dai sacramenti il 3 di aprile sabato Santo.

Pochi giorni dopo venne trasferito dall'ospizio ala Chiesa Madre e adagiato sulla terra nuda. Giorni dopo in quel luogo si videro dei ceri accesi in suo onore e tale usanza proseguì sino al 1320 anno in cui i polizzani decisero de dare degna sepoltura alle reliquie del Frate.

Le ossa di Gandolfo lavate prima con acqua e poi con vino, vennero raccolte in una tovaglia di lino e deposte sui gradini dell'altare . Tempo dopo, le ossa furono poste in una cassa di legno e collocate in un sepolcro più adatto per la devozione dei polizzani.

Nel sepolcro che accolse per oltre un secolo le spoglie di Gandolfo, spuntarono fiori di gelsomino e tale miracolo indussei polizzani a chiedere al Vescovo di Cefalù che il Frate venisse proclamato patrono della loro città e che venissero istituite feste liturgiche in suo onore.

Nel 1482 la cassa di legno contenete le ossa del frate, venne collocata in un arca marmorea opera di Domenio Gagini. Nel 1549 venne rivestita con lamine d'argento ed nel 1579 un busto argenteo del santo venne collocato su di essa.

Attualmente le sue reliqui sono custodite nella cappella a lui Dedicata all'interno della chiesa madre di Polizzi e ogni anno vengono portate in processione dai fedeli la terza domenica di settembre.

Il suo elogio secondo il Martirologio romano si tiene il 3 aprile. 

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