Yukinori Yanagi domani in Hangar Bicocca: "Immaginari dell’Era Atomica". Una serata di talk e cinema all’aperto

Evento in Hangar Bicocca

Redazione
02/07/2025
Hangar Bicocca
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3 luglio 2025 - dalle 19.30 alle 24.00

Il Public Program dedicato alla mostra “ICARUS” di Yukinori Yanagi prosegue giovedì 3 luglio con Immaginari dell’Era Atomica, una serata di talk e cinema all’aperto dedicata al racconto di come il trauma atomico è stato ripreso e rielaborato nell’opera di artisti e cineasti, partendo da alcuni dei riferimenti iconografici e cinematografici presenti nella mostra.

La serata inizia alle 19.30 con una lecture dello storico dell’arte Toni Hildebrandt dal titolo The Hiroshima-Fukushima complex. La lecture esplora, attraverso un excursus nell’arte internazionale dal 1945 a oggi, come i concetti di “Era Atomica” e di “Antropocene” siano diventati sempre più interconnessi nel lavoro degli artisti contemporanei, che hanno trasformato i vissuti di distruzione e annientamento in immaginari di speranza e trasformazione.
Ingresso libero in ordine di arrivo fino a esaurimento posti. Per accreditarsi alla lecture è possibile presentarsi al banco di registrazione presso l’atrio del museo a partire dalle ore 19.00.

Bruce Conner, CROSSROADS, 1976 35mm, black and white film, sound (original music by Patrick Gleeson and Terry Riley), 37 min © Conner Family Trust. Courtesy of the Conner Family Trust, Thomas Dane Gallery and Michael Kohn Gallery, Los Angeles.


A partire dalle 21.00 gli spazi esterni di Pirelli HangarBicocca ospitano un programma di proiezioni di film che rappresentano riferimenti fondamentali dell’opera di Yukinori Yanagi:

   CROSSROADS (1976) dell’artista americano Bruce Conner, un film realizzato dal montaggio di filmati d’archivio del test nucleare condotto nell’atollo di Bikini nel 1946, noto come Operazione Crossroads. Accompagnato dalla musica di Patrick Gleeson e Terry Riley, questo lavoro è considerato una delle opere più iconiche del cinema sperimentale. Il ritmo lento del montaggio (ventitré riprese della stessa esplosione in trentasette minuti) e l’uso del rallentatore consentono di cogliere gli effetti di ogni esplosione e di provare ripetutamente il terrore e lo stupore del sublime nucleare.
   Godzilla (1954), diretto da Ishirō Honda, è il film che ha dato origine alla saga che ruota intorno alla gigantesca e mostruosa creatura che sconvolge la città di Tokyo diventando un’allegoria della distruzione e dell’incertezza legate al trauma atomico. Il film sarà proiettato in edizione originale giapponese con sottotitoli in italiano.
   La serata si conclude con due episodi delle serie televisive originali Return of Ultraman, “The Monster Tamer and the Boy” (1971) e Ultraseven, “Ambassador of the Nonmalt” (1968). Create dallo stesso co-autore di Godzilla, Eiji Tsuburaya, a partire dalla fine degli anni 60 le serie hanno come protagonisti supereroi metà uomini e metà alieni che rappresentano il prototipo dell’eroe giapponese, pronto a battersi fino allo stremo per combattere lo straniero, l’altro, colui che minaccia le sue certezze. I film saranno proiettati in lingua originale giapponese con sottotitoli in inglese.

Ingresso libero in ordine di arrivo fino a esaurimento posti. Per accreditarsi alle proiezioni è possibile presentarsi al banco di registrazione presso l’atrio del museo a partire dalle ore 20.30.
 

TONI HILDEBRANDT
Toni Hildebrandt ha studiato storia dell’arte, filosofia, musicologica e letteratura a Jena, Weimar, Roma e Napoli. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Basilea nel 2014, ed attualmente rappresenta la cattedra di Storia dell’arte moderna e contemporanea all’Università di Berna. È stato docente ospite presso l’Università di Basilea, la Tokyo University of the Arts, e la New York University, e ha ottenuto borse di studio presso l’Istituto Svizzero di Roma, il Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco di Baviera e il Walter Benjamin Kolleg. Dal 2021 al 2024 è stato il coordinatore di un progetto ampio del fondo nazionale svizzero “Mediating the Ecological Imperative”, in collaborazione con la Città Universitaria dell’UNAM, a Città del Messico.
Oltre di numerosi saggi, ha pubblicato un libro sulla “delimitazione” dell’arte del disegno nella secondo metà del novecento, Entwurf und Entgrenzung: Kontradispositive der Zeichnung 1955-1975 (Monaco: Fink 2017), e ha curato, insieme a Giovanbattista Tusa, un libro sulla relazione di Pasolini e la filosofia, PPPP: Pier Paolo Pasolini Philosopher (Milano: Mimesis International, 2022). Attualmente sta lavorando al suo nuovo libro “Art in the Atomic Age, 1945-2011”.

BRUCE CONNER
Bruce Conner è nato a McPherson, Kansas, nel 1933 ed è morto a San Francisco, California, nel 2008. Ha conseguito il BFA presso l’Università del Nebraska, prima di studiare alla Brooklyn Museum Art School e all’Università del Colorado. Conner è stato uno dei più importanti artisti americani del XX secolo, la cui opera trasformativa ha affrontato temi della società americana del dopoguerra, dalla crescita della cultura consumistica alla paura dell’apocalisse nucleare. Lavorando in diversi media, Conner ha creato ibridi tra pittura e scultura, cinema e performance, disegno e stampa, inclusi lavori su carta che combinano disegno e collage.
Arrivò a San Francisco sull’onda della Beat Generation alla fine degli anni Cinquanta, diventando un membro attivo della scena musicale della fine degli anni Sessanta. A San Francisco, Conner si affermò come figura unica nella comunità del cinema underground e nel fiorente mondo artistico locale, raggiungendo presto una fama internazionale.
Tra le mostre personali più recenti si ricordano: Please Enjoy and Return: Bruce Conner Films from the Sixties, University of New Mexico Art Museum, Albuquerque (2018); Bruce Conner: Untitled Prints, Henry Art Gallery, Seattle (2018); Forever and Ever, Speed Art Museum, Louisville (2017); A MOVIE, Thomas Dane Gallery, Londra (2017); Bruce Conner: It’s All True, Museum of Modern Art, New York (2016/17), in seguito esposta al San Francisco Museum of Modern Art e al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, tra molte altre.
Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche come: Art Institute of Chicago; National Gallery of Art, Washington DC; Los Angeles County Museum of Art; Museum of Modern Art, New York; San Francisco Museum of Modern Art; Walker Art Center, Minneapolis; The Metropolitan Museum of Art, New York; Glenstone Museum, Potomac.
 

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