Lista Civica Giovani Sestesi e Lista Popolare X Sesto: "Il dramma di un uomo solo. E della solitudine che ci riguarda tutti"

Comunicato stampa

Redazione
09/10/2025
Comunicati Stampa città di Sesto
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Un uomo è morto oggi a Sesto, nel silenzio e nella solitudine. Non era un delinquente, non un occupante abusivo. Era una persona in difficoltà che da due anni viveva sotto sfratto, incapace di pagare l’affitto, senza reti di sostegno, senza nessuno accanto.
E quando l’ufficiale giudiziario si è presentato per l'esecuzione, nonostante la presenza del suo avvocato, probabilmente dentro lui ha pronunciato solo una frase: “Non ce la faccio più.” Poi si è tolto la vita.
Di fronte a una tragedia simile non si può rimanere in silenzio. Non si tratta di speculazione politica, ma di responsabilità collettiva. Come è possibile che una persona resti invisibile per due anni? Dov’erano le reti sociali? Dov’erano i presìdi territoriali, i servizi, i “sensori” che dovrebbero intercettare il disagio prima che diventi tragedia?
Questo episodio è la rappresentazione più drammatica del fallimento delle politiche di welfare, dell’assenza di una rete capace di farsi carico delle persone. È la dimostrazione di cosa accade quando si smantellano i servizi, si indebolisce la cultura del vicinato, si cancella il senso di comunità. Ognuno per sé diventa una sentenza. E oggi ha ucciso.
In una città dove esistono centinaia di appartamenti pubblici sfitti, non possiamo accettare che un cittadino finisca per strada. Non possiamo pensare che il disagio economico debba portare al suicidio perché manca una risposta, una prospettiva, una presenza.
Non cerchiamo un colpevole. Ma è una responsabilità che ci riguarda tutti: istituzioni, enti locali, cittadini. Perché questo non è solo un fatto di cronaca. È un segnale chiaro: la solitudine è diventata sistemica, e uccide.
In questi giorni si parla molto di sicurezza. Ma questa è l’altra faccia della medaglia: l’insicurezza sociale, l’abbandono, l’assenza di reti.
Una città non è un prodotto da vendere. È un luogo da vivere. E vivere significa costruire relazioni, sostenere chi è in difficoltà, prendersi cura. Non era questo il senso originario di Sesto. Non era questa l’idea di città. E allora chiediamoci: che città vogliamo essere? Una città che ignora, o una che accoglie?
La morte di quest’uomo ci obbliga a non voltare lo sguardo. Serve un cambio di passo immediato: sul fronte delle politiche abitative, della prevenzione sociale, dell’inclusione.
Prendersi carico dell’altro non è solo una funzione pubblica. È prima di tutto un dovere umano.

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PAOLO VINO
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi e Lista Popolare X Sesto

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