Il 15 novembre 2025, al Teatro Guanella di Milano, arriva "Niente - un Musical".
La nuova stagione del Teatro Guanella è stata pensata cercando di abbracciare ogni genere, per poter accontentare tutto il pubblico che ci segue, ricordando sempre che il tema principale rimane "gli ultimi in prima fila", fedeli all'idea di un Teatro accogliente, per chiunque.
Portabandiera di questa filosofia, è proprio "Niente – un musical", la cui trama è proprio dedicata alla storia di alcuni senza tetto.
Da un'idea di Marco Marini e Andrea Anzaldi, nasce un musical che racconta di vite dimenticate, di storie che non fanno clamore, di voci che non fanno rumore, se non nell'anima di chi le ascolta e negli occhi di chi le osserva.
NIENTE un Musical è la commovente storia "vera" di un gruppo di clochard di Milano.
Un'opera originale per descrivere la dura vita di strada in un progetto unico nel suo genere e raccontato per la prima volta attraverso la sola musica.
Nasce dalla magica penna di Marco Marini, talentuoso autore genovese scomparso prematuramente nel 2021, il quale, durante i suoi viaggi di lavoro, conobbe alcuni senzatetto e, rimanendo colpito dalle loro testimonianze, decise di scrivere una sceneggiatura che narrasse, per mezzo del canto, le loro sfortunate vite e quegli eventi che li hanno costretti a trovarsi su di un marciapiede da un giorno all'altro.
Toccanti storie tradotte in un moderno melodramma diviso in due atti, musicato ed arrangiato da Andrea Anzaldi, co-autore e regista dell'opera.
In scena sette performers che interpretano i ruoli di coloro che per colpa di un inciampo hanno perso tutto ritrovandosi a vivere per strada, relegati in un mondo ostile dove l'unico fine è sopravvivere.
"NIENTE" è lo specchio di una realtà sommersa dai pregiudizi e dalla diffidenza, di chi è costretto a fare i conti con la fame, il freddo, l'indifferenza e la solitudine, cadendo spesso nel vortice della disperazione e della depressione oltre alla condizione di povertà che regna nella quotidianità degli "inesistenti", ai quali serve molto coraggio per rialzarsi e ritrovare quella dignità degna di ogni essere umano.
Il tema degli "invisibili", troppo spesso dimenticato, viene finalmente portato in scena con lo scopo di toccare nel profondo la coscienza dello spettatore, rafforzare quel senso di umanità affinché si guardi con occhi più attenti a quel mondo capovolto che ci circonda sempre più e con il monito che quell'inciampo potrebbe capitare a chiunque.
E con il bel canto, le arie, i suoni anche più ruvidi e decisi, lo spettatore si trova catapultato nel mondo di Luigi, senzatetto bruciato vivo per gioco da due sedicenni della Milano "bene" proprio la notte prima del suo incontro con la figlia.