Antonio Maria Zaccaria

Santo del 5 Luglio

Davide Ianniello
05/07/2016
Storia
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Antonio Maria Zaccaria

Santo del 5 Luglio

Antonio Maria Zaccaria nasce a Cremona nel 1502 da nobile famiglia. Rimasto orfano di padre in tenera età, fu la madre Antonietta Pescaroli a d occuparsi della sua istruzione.

Nel 1520 dopo aver rinuciato a tutti i suoi beni in favore della madre, si trasferisce a Paddova per studiare filosofia e medicina.

Nel 1524 dopo aver conseguito la laurea rientra a Cremona e su consiglio di un misterioso padre dominicano, non intraprende la professione medica, ma bensì quella spirituale, recandosi nei giorni festivi alla chiesa di San Vitale e tenendo lezioni di catechismo ai bambine e successivamente anche agli adulti.

Poco dopo sempre su indicazione della sua guida spirituale iniziò gli studi ecclesiastici, dedicandosi in articolar modo alla Sacra Bibbia e studiando i santi padri ed i dottori della Chiesa, ottenendo il 20 febbraio 1529 l'ordinazione sacerdotale.

Da sacerdote, continuò il percorso di formatore spirituale presso la Chiesa di San Vitale ed il gruppo dei suoi ascoltatori divenne uno dei tanti oratori di riforma che si stavano creando in quel periodo.

Fra i suoi seguaci va ricordata una sua lontana parente, Valeria degli Alieri, la quale, dietro suo suggerimento, radunò nella sua casa un gruppo di ragazze, che, dopo la morte di lui, chiesero di costituirsi in monastero di Angeliche. Oltre alla formazione e alla direzione spirituale, si dedicò a un'intensa azione caritativa verso i poveri e gli ammalati, specialmente in occasione della peste del 1528. Per questa opera i concittadini a lui devoti gli tributarono il titolo di "padre della patria".

Lasciata la natia Cremona, si trasferì a Guastalla dove divenne il cappellano della contessa Ludovica Torelli., con la quale nel 1530 si trasferì a Milano entrando in contatto con l'Oratorio dell'eterna Sapienza.

A Milano Antonio conobbe i nobili milanesi Giacomo Antonio Morigia e bartolomeo Ferrari ed insieme a loro verso la fine dell'anno 1532 progetterà la trasformazione dell'oratorio caduto in disgrazia in qualcosa di nuovo. La compagnia dei Figlioli e delle Figliole di Paolo Santo chiamata anche Congregazione di San Paolo, una formazione religiosa formata da tre collegi: Uno di sacerdoti, uno di religiose ed uno di Laici.


 

I tre collegi della nuova famiglia spirituale fecero subito parlare di sé per le loro pratiche, le loro penitenze, il loro modo di vestire, la loro predicazione talvolta provocatoria. Fra le iniziative, che si devono a loro e che sono continuate nel tempo, va ricordata l'usanza di suonare le campane alle tre del venerdì pomeriggio, in ricordo della morte di Cristo , e l'esposizione solenne dell'Eucaristia , a turno nelle chiese della città (le cosiddette Quarantore).

La rigidità del movimento infastidiva qualcuno ed i suoi adepti furono minacciati e accusati di pelagianesimo e di essere seguaci di Battista da Crema e perfino sospettati di seguire le eresie delle Beghine e dei Poveri di Lione.

A seguito delle indagini svolte dalle autorità ecclesiastiche e civili il movimento dovette subire due processi. Il primo svoltosi nel 5 ottobre 1534 non arrivò a nessuna sentenza , ed il secondo iniziato nel giugno del 1536 si concluse il 21 agosto dell'anno successivo con una sentenza di piena assoluzione.

Nel 1539 fece ritorno a Guastalla per pacificare quella contea colpita dall'interdetto pontificio a causa delle contese fra due nipoti della Torelli e per seguire le pratiche di vendita del feudo alla casata dei Gonzaga.

Le fatiche ed il clima della Bassa padana aggravarono le sue già precarie condizioni di salute.

In giugno, capendo che stava per morire, chiese di tornare a Cremona, nella casa natale. Circondato dalla mamma e dai suoi più fedeli discepoli, fece le sue ultime raccomandazioni ai presenti, ricevette i sacramenti e spirò nel primo pomeriggio del 5 luglio 1539.


 

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