Acquisti auto, ad aprile torna il sorriso dopo le preoccupazioni di marzo

23/05/2018
Attualità
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Buone notizie per il mercato europeo dell’auto nel mese di aprile, anche se la produzione italiana non riesce a mantenere il passo degli altri produttori sparsi sul territorio europeo e internazionale. Secondo i dati dell’ACEA, Associazione dei Costruttori Europei, nelle 28 nazioni dell’Unione Europea e dell’Efta ad aprile 2018 sono state immatricolate quasi 1.350.000 vetture nuove, con un incremento del 9,6% rispetto a quanto accaduto un anno prima. L’ammontare complessivo nei primi quattro mesi del 2018 supera i 5,6 milioni di unità e anche in questo caso prevale il segno più, con un 2,6% di incremento sullo stesso periodo del 2017.

Per quel che riguarda i produttori italiani, il gruppo FCA - rappresentato sul mercato dalle auto a marca Fiat, Chrysler, Jeep e Alfa Romeo - è l’unico a riuscire il passo degli altri produttori, nonostante le crescite importanti del brand Jeep in tutto il territorio continentale. Ad aprile, le auto FCA acquistate sono 91,279, il 2,3% in più del 2017, ma con una quota complessiva di mercato che scende sotto i 7 punti percentuali. Dal primo gennaio al 30 aprile, l’ex gruppo Fiat ha invece venduto il 2,7% di auto in meno, fermandosi a 381.594 immatricolazioni.

A guidare i risultati incoraggianti di FCA, come sottolineato in una nota dalla stessa casa produttrice portacolori del made in Italy, sono le vendite di Jeep, con Compass e Renegade protagoniste assolute per le loro categorie e una crescita evidente soprattutto in Italia e Spagna, ma anche in Francia, Regno Unito e Germania. Note positive arrivano anche da Alfa Romeo, che sale del 6,3% ad aprile e di oltre 13 punti percentuali da gennaio ad aprile 2018: a guidare la crescita del marchio sono Stelvio e Giulia.

A spiegare l’andamento positivo del mese di aprile è il Centro Studi Promotor, che conferma una crescita che segue il sorprendente risultato negativo di marzo: durante il terzo mese del 2018, infatti, a pesare sono stati i due giorni lavorativi in meno della maggior parte delle nazioni dell’Unione Europea. L’incremento di immatricolazioni sottolinea anche una lieve ripresa dell’andamento economico, sostenuto da un’incentivazione sostenuta che spinge sempre più automobilisti ad acquistare un’auto nuova. Una spinta che porta alle auto green e ad allontanare progressivamente il diesel dal mercato: la svalutazione auto consente di abbassare il prezzo di costo, soprattutto se si acquistano veicoli che rispettano le indicazioni sul clima e l’abbassamento delle emissioni di gas serra. «Si comincia comunque ad avvertire in quasi tutti i Paesi - come sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - l’impatto della “demonizzazione del diesel” che ha effetti sia sulla composizione per alimentazione delle vendite che sul volume complessivo delle immatricolazioni”.

A guidare il mercato è quindi l’orientamento verso altre forme di alimentazione: non solo benzina, quindi, decisamente meno inquinante del tanto chiacchierato diesel, ma anche gpl, ibrido e auto elettriche. Sono tanti però gli automobilisti che nel momento della sostituzione di un’auto alimentata a diesel temporeggiano e valutano con tempi decisamente più lunghi eventuali soluzioni d’acquisto. In virtù di questi tempi dilatati e con i continui rinvii della sostituzione provocano un rallentamento delle vendite, di cui risente decisamente l’intero comparto automotive.

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