"Remains" di Sheela Gowda: domani l'inaugurazione all'Hangar Bicocca

EVENTO PRESSO HANGAR BICOCCA

redazione
02/04/2019
Cultura
Condividi su:

Si intitola "Remains" ed è la prima grande mostra personale di Sheela Gowda in Italia e rappresenta un’opportunità unica per scoprire un’ampia selezione di opere realizzate dall’artista dal 1996 a oggi, tra cui installazioni e sculture site-specific oltre a stampe e acquerelli, esposte insieme a una nuova produzione realizzata appositamente per gli spazi delle Navate di Pirelli HangarBicocca.

L'inaugurazione avrà luogo domani, mercoledì 3 aprile 2019, alle ore 19 presso Pirelli HangarBicocca (Via Chiese 2, Milano); sarà possibile visitarla fino al 15 settembre 2019 [con orari: giovedì-domenica 10-22] ed è ad INGRESSO GRATUITO.

Sheela Gowda (Bhadravati, Karnataka, India, 1957; vive e lavora a Bangalore) è considerata una delle maggiori esponenti dell’arte contemporanea in India. Da sempre Sheela Gowda sviluppa la sua pratica attraverso un intenso dialogo e scambio tra le tradizioni artistiche locali e le forme d’arte internazionali. Formatasi in un contesto accademico in cui approfondisce la tradizione modernista indiana attraverso una rilettura in chiave contemporanea dell’arte classica locale, a metà degli anni Ottanta prosegue gli studi al Royal College of Art di Londra. Ed è con il ritorno in India che nella sua pratica ha inizio la transizione dallo spazio pittorico a quello tridimensionale, integrando gradualmente nelle sue opere materiali inconsueti – come capelli, incenso, pigmenti e resti organici – e adottando una modalità operativa che combina un approccio delicato ed effimero con un’attenzione verso la dimensione più concreta del processo creativo.

Il progetto espositivo in Pirelli HangarBicocca sottolinea la poetica e il significato politico dell’opera di Sheela Gowda, la cui pratica scaturisce da uno sguardo ricettivo e approfondito sul mondo, e dalla consapevolezza del valore simbolico e comunicativo degli oggetti e dei materiali di scarto.

Elemento centrale della sua pratica è anche la dimensione della liturgia, un rituale di trasformazione legato a un processo marcatamente performativo di manipolazione della materia e di confronto e relazione con questa. Attraverso la sua opera, Sheela Gowda ridefinisce l’idea di pathos in senso ampio, in un’indagine che ha a che fare con i sentimenti e l’affetto, la condizione relazionale tra gli oggetti, la loro raison d’être e la loro stessa natura: un “momento di incontro” che non va inteso come spazio temporale, ma come una forza capace di unire un insieme di circostanze. Scopri di più

Leggi altre notizie su Sesto Daily News
Condividi su: