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Distanziometri ed orari: nell'era dell'online a cosa servono?

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Più si riflette sulle imposizioni inserite nei Regolamenti Regionali, da Nord a Sud del nostro italico territorio, più ci si rende conto di quanto le stesse siano assurde e non si comprende neppure come queste restrizioni abbiano potuto essere “sopportate ed accettate” dagli operatori e dai casino su internet. É chiaro che la risposta è unica: sopportate ed accettate per forza perché chi è dalla parte lecita del gioco deve seguire le sue norme anche se “comprende” che sono incomprensibili! I distanziometri che hanno messo così tanto in crisi gli addetti ai lavori, gli orari di funzionamento delle apparecchiature da intrattenimento che stanno “facendo impazzire” i giocatori e gli esercenti a cosa servono quando viviamo nell'era dell'online e di internet dove “non esiste alcuna barriera di alcun tipo”, né di luogo né di tempo?

I giochi online sono sempre disponibili sugli strumenti tecnologici in possesso dei nostri ragazzi (ed anche degli adulti), non hanno ovviamente orari né distanze: vengono proposti da tutte le parti, e nell'arco dell'intera giornata. Quindi, per quale motivo il gioco terrestre è l'unico ad essere penalizzato e “costretto” a subire queste imposizioni in virtù di una “ipotetica” lotta contro il gioco problematico? Darsi una risposta è quasi impossibile e bisogna dare per “buono” l'intendimento delle varie Amministrazioni che hanno messo questi veti a salvaguardia (si dice) dei rispettivi territori.

Certamente, nel 2017 questi accorgimenti -distanziometri ed orari- suonano se non altro in modo anacronistico e non fanno altro che spingere i giocatori verso l'online facendogli un bellissimo regalo e spostando, quindi, la domanda da terrestre ad online “aumentandone la ricchezza”. Si ripete che nel mondo online non esistono luoghi sensibili od orari e vi si accede in ogni ora e da ogni luogo e questo dà a questo segmento di gioco un notevole vantaggio su quello terrestre.

Oltre tutto l'effetto del distanziometro è anche quello di “concentrare” il gioco nelle periferie, luoghi che per la loro stessa collocazione sono purtroppo destinati ad essere frequentati dal malaffare ed anche dalla criminalità organizzata: quindi, il gioco ed i casino online si troverebbero inseriti in questi “ambienti” e sarebbe facile preda dello strozzinaggio o dell'usura e questo non è certamente ciò che il settore si merita. É una brutta considerazione questa, ma è un dato di fatto che rispecchia la realtà delle città metropolitane: le periferie sono, purtroppo, a volte luoghi dove si rifugia una parte della popolazione che può avere problemi con la legge poiché sono quartieri particolarmente “popolosi” e dove le Forze dell'Ordine fanno fatica ad effettuare i loro controlli.

Altra funzione del distanziometro sarà quella di avere un effetto completamente esplulsivo come per esempio in Liguria, Piemonte e Puglia dove il gioco lecito verrà tra pochi mesi completamente cancellato se non si riuscierà ad intervenire in qualche modo: ma l'effetto dei distanziometri non è certo quello di essere incisivi sul gioco problematico. In realtà in una Regione vasta come la Lombardia sembra che siano addirittura aumentati i soggetti coinvolti nell'abuso del gioco dopo l'applicazione della Legge Regionale e delle sue ordinanze restrittive.

E quello che sarà ancora peggio è che in futuro coloro che oggi fanno parte delle varie campagne “no azzardo, no slot” cambieranno il loro obbiettivo e si “scaglieranno” contro le lotterie, oppure contro le Vlt, i bingo, il gioco online e si ritornerà quindi da capo: a vedere un gioco “crocefisso”.

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