Ridotto allo stremo per le gravi perdite umane e gli ingenti danni provocati dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, il Giappone si vede costretto ad alzare bandiera bianca.
La firma della resa avviene a bordo della corazzata Missouri, ancorata nella baia di Tokyo, dove si ritrovano, intorno alle 8 di mattina del 2 settembre, il ministro degli Esteri nipponico, Mamoru Shigemitzu, il capo di Stato Maggiore, Yoshijiro Umezu, e il comandante supremo delle forze alleate in Giappone, Douglas MacArthur.
È l’atto conclusivo della Seconda guerra mondiale, il più vasto conflitto della storia che in poco più di cinque anni ha provocato la morte di 55 milioni di persone, di cui oltre la metà civili. In questa cifra rientrano i 6 milioni di ebrei barbaramente assassinati nei campi di concentramento nazisti.
Tutto ciò non impedirà il formarsi di un clima da guerra fredda tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, impegnati ad estendere la propria sfera d’influenza soprattutto in Europa.