È previsto uno sciopero generale nelle prossime ore che coinvolgerà i lavoratori dei trasporti. A Milano sono a rischio i mezzi cittadini - bus, tram e metro di Atm -, mentre in tutta la regione potrebbero fermarsi i convogli Trenord.
I primi a incrociare le braccia saranno proprio i ferrovieri, che potranno scioperare dalle 21 del 7 fino alle 21 del giorno successivo.
Trenord ha fatto sapere che "saranno in vigore le consuete fasce orarie di garanzia, dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00". Quindi i treni saranno a rischio dalle 21 del 7 marzo fino alle 6 dell'8 mattina e dalle ore 9 dell'8 marzo fino alle 18, quando partirà la seconda fascia di garanzia.
"Si precisa che domenica 7 marzo viaggeranno i treni con partenza prevista da Orario Ufficiale entro le ore 21:00 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 22:00", ha sottolineato l'azienda in un comunicato ufficiale.
"Nel caso di non effettuazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno instituiti autobus a Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per i soli collegamenti aeroportuali tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto senza fermate intermedie", hanno annunciato da Trenord.
Lunedì mattina sarà poi la volta dei lavoratori Atm. "L’agitazione del personale delle linee di superficie è consentita dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio", ha spiegato l'azienda di Foro Bonaparte in una nota. Mentre "l’agitazione del personale delle metropolitane è consentita dalle 18 al termine del servizio".
Saranno due quindi le fasce potenzialmente a rischio lunedì 8 marzo: autobus e tram potranno fermarsi dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio, mentre le metropolitane potrebbero essere ferme dalle 18 fino a fine serata.
"L’agitazione del personale viaggiante della Funicolare Como - Brunate è possibile dalle 8,30 alle 16,30 e dalle ore 19,30 al termine del servizio", ha concluso Atm nella sua nota ufficiale.
Sciopero 8 marzo, i motivi della protesta
A chiarire le ragioni dello sciopero di lunedì 8 marzo è stata Cub - tra i sindacati promotori - in una nota. L'agitazione servirà a chiedere "tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell'anno in cui la pandemia ha vertiginosamente aumentato gli infortuni delle donne e mostrato la vulnerabilità di un sistema sanitario il cui taglio dei costi è stato perpetrato negli ultimi anni" e per ottenere "la proroga della moratoria sui licenziamenti", perché "oltre il 70% dei posti di lavoro persi nell'ultimo anno erano occupati da donne".
E ancora: "Per la salvaguardia dei diritti nel lavoro agile, per un welfare pubblico e universale che restituisca dignità a tutti e soprattutto alle donne, liberandole dal ricatto della gestione della famiglia, per una pensione dignitosa a 60 anni di età " e "per il diritto al lavoro, a salari e carriere senza discriminazioni".