Milano: a Opera, è allarme amianto
Si incendia un capannone e si richiede la chiusura delle finestre
L’Osservatorio Nazionale Amianto ritiene insufficienti le misure adottate
Secondo quanto riportato dalla stampa nella giornata di ieri, poco dopo le 15, una densa nube di fumo ha avvolto un capannone con il tetto d’amianto. “Il rogo è stato subito domato e l’emergenza superata”, ha dichiarato il Sindaco Ettore Fusco “il problema era che ha il tetto in amianto”, ha spiegato.
Questo non è assolutamente un dettaglio da sottovalutare, in quanto l’amianto è un killer per l’uomo e per l’ambiente. L’esposizione a questa sostanza provoca patologie fibrotiche (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici con le complicazioni cardiocircolatorie) e cancerogene (tumore della laringe, dell’ovaio, della faringe, dello stomaco, del colon retto e dell’esofago), con una latenza che può raggiungere anche i 40/50 anni, senza che ci siano limiti di soglia al di sotto della quale si può ritenere che il rischio sia scongiurato (Fonte OMS).
Anche esposizioni piccole, straordinariamente piccole, possono provocare il mesotelioma e altre patologie asbesto correlate (Selikoff, Asbestos and Disease, Accademy Press 1978, Relationships – second criterion, p. 162).
“Per tali ragioni, l’Osservatorio Nazionale Amianto ritiene insufficienti le misure adottate dalle Autorità e chiede che invece si dia corso alle bonifiche, applicando quindi in pieno il principio di precauzione che, dopo l’incendio, deve prevedere anche l’utilizzo di maschere e altre accortezze per evitare il rischio di inalazione delle polveri di amianto”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto.
L’Associazione si costituirà parte civile nel caso in cui fossero individuate delle responsabilità penali per coloro che avrebbero dovuto evitare tale condizione di rischio, anche per ottenere la bonifica e il risarcimento dei danni per i cittadini.
Milano, 19 giugno 2017 –