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RISCALDAMENTI: COME RISPARMIARE?

ALCUNI SEMPLICI CONSIGLI ANTI-SPRECO

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Complice un allungamento della bella stagione, in questi giorni stiamo vivendo giornate miti con un clima caratterizzato da sole e temperature gradevoli al di sopra delle medie stagionali. Ma come affrontare l'inverno alle porte? Come ridurre i consumi? Come gestire in modo intelligente i consumi legati ai riscaldamenti?

La prima regola da osservare per risparmiare è la manutenzione degli impianti, sia per ragioni di sicurezza, ma anche per evitare sanzioni (multe a partire da 500 euro per chi non è in regola). Un impianto ben funzionante consuma e inquina meno. È molto importante, poi, regolare correttamente la temperatura dell’ambiente domestico: una casa troppo calda fa male alla salute e pesa sulla bolletta alla fine del mese. La normativa vigente consente una temperatura fino a 22 gradi, ma secondo Enea (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie) anche 19 gradi sarebbero più che sufficienti. Inoltre, ogni grado in meno equivarrebbe ad un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile. Il tempo massimo di accensione quotidiana degli impianti, invece, è indicato per legge e cambia a seconda delle sei zone climatiche in cui è divisa l’Italia: va da un minimo di sei ore in fascia A (che comprende pochi comuni del sud), ad esempio, alle 14 ore del nord-ovest (zona E) o alla possibilità di accendere i riscladamenti senza limitazione per i paesi della zona F, situati sulle Alpi o sugli Appennini.

Ci sono, poi, una serie di accorgimenti per rendere più efficienti gli impianti. Tra questi, Enea indica l’installazione di pannelli riflettenti tra muro e termosifone, allo scopo di ridurre la dispersione del calore. Sarebbe opportuno, per la stessa ragione, schermare le finestre durante la notte. L’attuale normativa sul contenimento dei consumi energetici, inoltre prevede modelli che disperdono meno calore: i consumi si possono ridurre fino al 20% ed è possibile usufruire della detrazione fiscale del 65%. È importante ricordare che gli ostacoli davanti e sopra i termosifoni causano dispersione di calore e sono fonte di sprechi. Usare i radiatori come asciuga biancheria, inoltre, è uno dei comportamenti che andrebbero evitati.

Se, invece, l’impianto ha più di 15 anni, sarebbe necessario valutarne la sostituzione con le nuove caldaie a condensazione o biomassa, le pompe di calore o, ancora, impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico o da una pompa di calore alimentata con un impianto fotovoltaico. Anche per l’installazione di impianti "sostenibili" si può beneficiare della detrazione fiscale. Un aiuto al risparmio arriva anche dai cronotermostati, dispositivi elettronici che consentono di regolare il tempo di accensione il base alla temperatura e dalle valvole termostatiche, grazie alle quali si può regolare il flusso d’acqua calda nei termosifoni.

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