Quello che sta succedendo alla Fondazione La Pelucca ha superato ogni soglia di decenza istituzionale. Siamo in un punto di non ritorno e serve fare chiarezza. Apprendiamo da organi di stampa che in questi giorni, un’assemblea dei benefattori convocata per eleggere i nuovi membri del CdA, in particolare il sostituto di Gabriele Corsani – sospeso a fine aprile dopo lo scandalo delle presunte molestie sessuali su minori – si è trasformata in una farsa indegna.
Un’assemblea iniziata tra anomalie, ritardi e poca chiarezza, con il presidente Nino Berti assente all’inizio e il sospeso Corsani forte della sua posizione politica era presente.
La segreteria ha addirittura negato ai benefattori l’elenco dei candidati, sostenendo di non essere autorizzata a fornirlo. Di quale trasparenza stiamo parlando?
A peggiorare ulteriormente la situazione, sembrerebbe emergere il nome di Mario Giammarusti, ex segretario comunale e oggi uomo politico vicinissimo al Sindaco Roberto Di Stefano, che – secondo quanto appreso – avrebbe versato una donazione in contanti da 1000 euro solo dopo la convocazione ufficiale del 15 maggio, facendo sorgere dubbi più che legittimi sull’opportunità e sulla tempistica del suo ingresso tra i benefattori.
È questa la nuova frontiera della partecipazione pubblica? Inserire figure politiche in corsa all’ultimo minuto, senza alcun confronto, in una fondazione da oltre 11 milioni di euro di fatturato e pienamente controllata dalla pubblica amministrazione?
A quanto pare, la votazione è stata rinviata per motivi ancora non chiariti. Ancora ad oggi, nessuna nuova data è stata fissata.
Noi diciamo con forza che la Pelucca non è un ufficio politico del Comune, e ancor meno un terreno di compensazione per ruoli e incarichi.
È una ONLUS che vive dei sacrifici di chi, con senso civico, ha scelto di donare qualcosa per il bene comune.
Come Lista Civica Giovani Sestesi e Lista Popolare X Sesto dice Paolo Vino Segretario Politico, chiediamo le immediate dimissioni del Presidente Giuseppe Nicosia, l’azzeramento del consiglio di amministrazione, una nuova urgente convocazione dei benefattori e un pronunciamento chiaro da parte del Sindaco Di Stefano, che continua a non assumersi alcuna responsabilità davanti a una crisi istituzionale e morale che coinvolge una delle realtà più importanti di Sesto San Giovanni e che ancora una volta come uno struzzo, nasconde la testa sotto la sabbia.
La questione Pelucca non si conclude qui. Per noi è solo il punto di partenza di una situazione da chiarire fino in fondo.