Comunicato stampa
«Il commercio a Cinisello Balsamo è in crisi da parecchi anni e per le vie della città e sono molti i negozi chiusi per cessata attività . – commentano Gaetano Petronio e Francesco Casarolli di AVS Cinisello Balsamo – Bisogna intervenire al più presto perché ad ogni vetrina spenta cresce l'insicurezza dei cittadini e si spegne pian piano tutta la città . Questa amministrazione non ha fatto nulla per salvare il commercio di prossimità e così ha fatto ottenuto il contrario di quello che prometteva in campagna elettorale: una città più buia e insicura.»
Il volume delle imprese presenti nella nostra città ha iniziato a diminuire dal 2018 e anzi, questa tendenza non sembra arrestarsi. Nel 2023, le imprese del commercio erano 4.412 ovvero solo il 15,7% di 28.142 imprese presenti sul territorio.
Nel frattempo, il reddito medio imponibile dei cittadini cinisellesi è sempre più basso e attualmente è di €20.823 per contribuente, inferiore alla media regionale lombarda (€23.806). Dai dati dell'Agenzia delle Entrate, risulta che la nostra città ha il rapporto contribuenti/residenti più basso (69,0) dell'area. In particolar modo, a Cinisello Balsamo, la quota di contribuenti che dichiara il reddito più basso (minore di 10.000 euro) è la più alta del Nord Milano.
È necessario invertire la rotta perché queste attività contribuiscono all'attrattività e alla sicurezza dei quartieri e sono un presidio sociale costante sulla vita del quartiere. Ecco perché abbiamo elaborato cinque proposte che crediamo possano essere utili a rivitalizzare il commercio di prossimità e la vita dei nostri quartieri:
Fondo cittadino per il commercio: attraverso uno stanziamento pari all'1% ricavato dalle entrate relative alla Tari e con le risorse derivanti dall'Accordo di programma finalizzato alla realizzazione del nuovo parcheggio di interscambio al servizio della futura fermata capolinea della linea metropolitana M1 di Cinisello – Monza e della connessa trasformazione urbanistica dell'ambito territoriale del PII Bettola-Auchan.
Attraverso questo fondo sarà possibile creare: incentivi per attività che curano zone verdi; incentivi per attività che favoriscono la socialità e finanziare le attività di quartiere come feste e ricorrenze storiche.
Convenzioni con le cooperative edificatrici: per dare spazi ad attività che operino a kilometro zero come rivenditori di prodotti agroalimentari o di artigianato locale.
Bandi per trasformare le edicole chiuse: come già successo in altre città italiana (ad es. Milano) è possibile trasformare questi spazi in punti di servizio per effettuare pagamenti e altre pratiche burocratiche.
Feste di quartiere: ogni parte della città deve poter organizzare periodicamente delle occasioni di socialità per il quartiere e la cittadinanza. Inoltre, proponiamo una festa dei commercianti di via Libertà con il tram che per un giorno farà capolinea all'omonima fermata.
Zone Informali Comunali (ZIC): creare delle zone informali di socialità gratuita e sicura all'interno delle piazze o delle zone di ritrovo della città . Gli esempi presenti nei quartieri delle città vicine possono rappresentare un modello per la nostra che è ricca di piazze e luoghi che già svolgono la funzione di punto di ritrovo informale.

