Elezioni comunali, Di Stefano piccona l’avversaria: “Chittò non vede oltre i confini comunali. Con noi Sesto sarà una città internazionale e non la periferia di Milano come vuole il PD”.
“Solo noi possiamo dare ai Sestesi la garanzia di un rinnovamento e sviluppo del territorio per riportare una certa autonomia e identità che merita la prima città dell’area Metropolitana e quinta in Lombardia, perché noi siamo credibili. Gli altri no”.
Il candidato del centrodestra Roberto Di Stefano non risparmia gli affondi contro l’attuale Sindaco PD Monica Chittò.
“Sesto San Giovanni deve valorizzare la sua dimensione internazionale, deve essere protagonista di un’internazionalizzazione che sia vita, ricchezza, dialogo. Trasformare la città in una Smart City è l’obbiettivo in contrapposizione dell’idea del Sindaco attuale e della sua giunta, che ci vuol relegare a periferia di Milano.
Per troppi anni una visione da periferia milanese ha danneggiato Sesto – afferma Di Stefano - basta guardare i progetti delle telecamere per la videosorveglianza: anziché presentarli a priori hanno aspettato un finanziamento della Regione che guarda caso non è arrivato. Quei fondi pubblici servono per i piccoli comuni che hanno difficoltà di bilancio e non per una città come Sesto che è la quinta in Lombardia e la prima della Provincia di Milano in termini di abitanti. Il sindaco di Sesto deve realizzare progetti importanti con proprie capacità finanziarie, in caso contrario si mette allo stesso livello del paesino o peggio ancora della periferia milanese.
Questa sinistra si è dimostrata lenta nelle scelte e spesso immobile, la velocità delle risposte in politica è fondamentale. C’è da far bene, ma anche in fretta. La Città della Ricerca e della Salute è decisiva per attrarre investimenti. Da sindaco mi impegnerò perché l’operazione si faccia nel più breve tempo possibile, non è possibile che il PD abbia rallentato di 5 anni i tempi causando così la perdita di buona parte della ricerca trasferita allo Human Tecnopole. E’ inqualificabile – ribadisce Di Stefano – che il Sindaco si vanti di aver avuto la visita ‘interessata’ dei rappresentanti del gruppo “Periferie di Città Metropolitana” come fosse un riconoscimento: Sesto non è la periferia di Milano, Sesto è una città.
Io penso di essere l’uomo giusto per questo obiettivo – conclude Di Stefano - Città della Salute, un parco Acquatico per il Nord Milano, un nuovo commissariato di Polizia di Stato, una viabilità sostenibile e funzionale, il biglietto integrato della metro, progetto Smart city di telecamere per la videosorveglianza in tutta la Città, una risposta pronta alle fasce deboli. Se guardo alla sinistra vedo invece divisioni, immobilismo e una coalizione che ha nostalgia del passato, che guarda indietro, che fomenta paure.
Con la Chittò ci sono i soliti noti, le solite famiglie che comandano politicamente Sesto da decenni e che sono responsabili dell’immobilismo e del degrado della città. Lì vedo una Sesto relegata ad essere una provincia milanese, non una Sesto internazionale”.