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Il PD di Sesto chiede chiarezza sulla concessione di realizzazione del Centro culturale islamico

comunicato stampa

redazione
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Dal PD DI SESTO riceviamo e pubblichiamo:

Anche sullo stop al centro culturale islamico l’ennesimo “nulla di fatto”. Tanto “furore” per nulla.

Con la sentenza del 9 marzo 2018 del Tar della Lombardia, si conferma del tutto insensato il provvedimento dell'attuale Amministrazione sestese, che con una delibera di Consiglio aveva bloccato nello scorso ottobre la costruzione di un centro culturale per la comunità islamica, vanificando il lungo percorso amministrativo precedente.

Dunque bloccare la costruzione del centro culturale oltre a essere costituzionalmente sbagliato è anche tecnicamente improponibile.

Una sentenza così importante e severa, denuncia le inadempienze amministrative e, come avevamo previsto, mette in difficoltà l'intera comunità sestese, facendola ripiombare in un conflitto faticoso e in lacerazioni che sfilacciano i legami di una città. Ecco, di fronte a tutto questo il Sindaco Di Stefano non trova proposta migliore, oltre a caricare di costi aggiuntivi alla già “sconfitta” in primo grado la comunità e le casse comunali con un ricorso al Consiglio di Stato,  di quella di una “consultazione cittadina”, che suona più come una “chiamata alle armi”, ribadendo che “finché sarà Primo Cittadino a Sesto San Giovanni il centro culturale islamico non sarà realizzato”.

Le affermazioni del Sindaco, oltre a mostrare il suo consueto scarso rispetto istituzionale, confermano ancora una volta che per accontentare un pezzo del proprio elettorato si mettono in disparte gli interessi e il benessere di una comunità, che ha bisogno di crescere, confrontarsi e misurarsi con tutte le sue realtà presenti nel suo territorio. Lo abbiamo visto fare anche per tutti quegli atti che sono stati dettati più che da una ragionevole azione di governo, cui è chiamato chi ha la responsabilità della guida di una città, dal “furore” ideologico divisivo; atti su cui sono stati più clamorosi “i passi indietro” che la loro adozione, a quel punto “attribuiti” strumentalmente al corpo amministrativo dell’ente.

Oggi ci chiediamo invece quale sarà la reazione dei “civici” alleati anche su questo clamoroso “nulla di fatto” e sulla “chiamata alle armi”. Da parte nostra restiamo nella convinzione che la capacità politica è quella di tessere legami, di accompagnare la comunità cittadina e di trovare insieme soluzioni per il bene comune.


Nicola Lombardo - segretario cittadino PD

Roberta Perego – capogruppo PD

 

 

 

 

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