La scorsa settimana abbiamo incontrato STEFANIA CAVASASSI, amministratrice del gruppo Facebook "Sesto...sotto il compasso una città da raccontare" che ci ha aperto le porte di questo interessante gruppo di persone che condividono l'amore per la storia, la cultura, l'arte, le scienze e l'attualità che ruotano attorno alla città di Sesto San Giovanni.
1.Da dove arriva la decisione di fondare un gruppo Facebook che parlasse di Sesto San Giovanni?
"Personalmente non ho mai amato Facebook ed i social network. Tutto è iniziato per caso, quando una amica mi ha aggiunta in un gruppo Facebook relativo alla nostra città ‘Sei di sesto se’ e da lì ho a poco a poco ho iniziato a vedere come funzionava il mondo Facebook. Ho conosciuto virtualmente Paolo Fociani (un altro amministratore del gruppo) e a volte ci eravamo scritti dei messaggi privati, dopo aver espresso la nostra opinione sulla pagina sopracitata, perlopiù riguardanti la storia della nostra città. Nell'altro gruppo avevamo proposto di andare a vedere una mostra su Chagall e conoscendoci di persona è nata l'idea di creare una pagina Facebook che parlasse un po’ di più di storia locale per raccontare la nostra città (perché c'è tanto da raccontare)".
2.Perchè avete scelto di richiamare il compasso nel titolo del vostro gruppo?
"Non ha nulla a che fare con la massoneria (risate, ndr). La scelta è scaturita dal fatto che il sesto era un'unità di misura utilizzata dai romani per quantificare una distanza. È quindi da considerarsi una scelta dettata dalla storia che si incrocia con la nostra città come altre città d’Italia che hanno il compasso nello stemma (es. Sesto Fiorentino)”.
3.Da un punto di vista temporale, da quanto tempo è attivo il gruppo e come l'avete visto crescere?
"A differenza di altri gruppi, sin dall'inizio abbiamo messo le cose in chiaro ed abbiamo evidenziato che nel nostro gruppo non volevamo discussioni politiche ma ci interessava creare qualcosa che parlasse di storia locale, iniziative, foto...qualcosa di più reale della vita di Sesto San Giovanni. Né io né Paolo ci siamo posti il problema se qualcuno che aveva richiesto l’iscrizione, aveva poi ha abbandonato il gruppo, abbiamo sempre mantenuto pubblico il profilo perché mi sembra giusto che una persona che abita a Sesto può vedere e condividere i contenuti della pagina.
Ultimamente, per dare una spinta in più da un punto di vista storico, è diventata amministratrice Giusi Castelli (creatrice di “Sestopedia”, nonché dell’immenso lavoro di catalogazione delle lapidi di Sesto). Tutto ciò che può essere interessante da un punto di vista culturale è il benvenuto nel nostro gruppo".
4.La vostra distanza dalla discussione politica locale vi consegna una "visione leggera" sulla città: dal vostro punto di vista come il sestese utilizza il mezzo Facebook per condividere pensieri, spazi, luoghi, sensazioni?
"Come molte cose, Facebook è una lama a doppio taglio nel senso che ci sono i classici "leoni da tastiera" che si nascondono dietro una postazione, ma a livello generale, posso dire che Facebook è una gran bella risorsa se la sai utilizzare bene. Può essere un mezzo molto di aggregazione, ad esempio nel gruppo “sei di sesto se” sono nati degli amori e delle amicizie profonde! Pertanto Facebook è lo specchio poi della realtà: da un estremo all'altro".
5.Come può contribuire questo gruppo per la crescita di questa città?
"Secondo me questo gruppo può far conoscere alla città i potenziali storici ed artistici, creare dei gruppi che si ritrovano per andare alle mostre, concerti ed eventi culturali. Una cosa interessante, ad esempio, sarebbe quella valorizzare nella nostra biblioteca centrale, la sezione dedicata alla storia locale, con i suoi volumi storici che andrebbero conosciuti ed apprezzati maggiormente".
6.Quanto e come sono cambiati i rapporti tra le persone del gruppo? Avete vissuto il passaggio dal virtuale al reale?
"Molte persone del gruppo le avevo conosciute già negli altri gruppi in cui ero iscritta precedentemente. Ho conosciuto altre persone durante degli eventi (ad esempio la giornata per pulire Villa Mylius): quindi siamo passati dal virtuale al reale. Ci sono state anche altre occasioni, pertanto le due cose si fondono una nell'altra".
7.Che rapporto avete con gli altri gruppi Facebook riguardanti la citta? Pensi che l'esistenza di molti gruppi cittadini sia garanzia di pluralità di pionione, una diversità che può aiutare la città o semplicemente voglia di creare qualcosa di nuovo (anche senza una utilità effettiva)?
"Ci sono tanti gruppi Facebook e ognuno trova nel gruppo quello che vuole, dedicando al gruppo il tempo che ritiene necessario. Ognuno coltiva i propri interessi e cerca magari persone con cui poter parlare delle cose che ama". In ogni caso, lo scambio di opinioni, se rimane nella libertà di espressione è sempre costruttivo, anche se non sempre condivisibile".
8.Come arginate l'arroganza e la maleducazione sul gruppo?
"Nel nostro gruppo c'è stato solo un episodio tra due persone che non si erano capite. Ma si è trattato di un fraintendimento che è stato risolto con un messaggio. Per il resto c'è sempre molta pacatezza e tranquillità".
La redazione di Sesto Daily News ringrazia Stefania Cavasassi per la gentilezza e la disponibilità