Dall'ufficio stampa comunale riceviamo e pubblichiamo:
Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale ha approvato il Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES).
Si tratta di uno strumento proposto dall'Unione Europea di cui i Comuni volontariamente possono dotarsi per verificare lo stato di salute ambientale della città e per pianificare le azioni per la riduzione delle emissioni.
Attualmente in Italia hanno aderito circa 2900 comuni e Sesto è uno di questi!
L'obiettivo proposto dall'Europa è una riduzione delle emissioni di gas serra del 20% entro il 2020, l'aumento del 20% del ricorso alle energie alternative e la riduzione del 20% di consumi, prendendo come punto di partenza le emissioni attestate al 2005.
Perchè ci siamo dotati di questo strumento?
È ormai accertato che il riscaldamento globale costituisce un'emergenza ambientale destinata a peggiorare negli anni a venire. Gli effetti delle modificazioni sul clima del pianeta ha ripercussioni evidenti anche nelle realtà urbane, dove il fenomeno si presenta in maniera più visibile a causa della concentrazione di agenti inquinanti da traffico, riscaldamento e attività industriali.
Il fenomeno della “tropicalizzazione del clima” ha portato anche alle nostre latitudini un aumento sensibile di eventi atmosferici violenti e precipitazioni anomale, l’area metropolitana non ne è stata risparmiata: su tutto, le frequenti esondazioni del Seveso a Milano e i livelli di guardia raggiunti dal Lambro proprio a Sesto e Cologno nei mesi scorsi. Il riscaldamento globale è causato dall’impatto in atmosfera di gas collegati alle attività umane - come l’anidride carbonica (per l’86%) o il metano (7%) – e il modo di diminuire la quantità di queste sostanze è direttamente legato alla produzione e al consumo di energia.
Ripensare oggi ai modi di produrre e di consumare energia significa necessariamente procedere verso l’adozione di obiettivi di cambiamento radicale della rotta dello sviluppo, mettendo in campo strategie che intreccino politiche e innovazione tecnologica, ma anche cambiamenti culturali della società nel suo complesso e stili di vita individuali.
La risposta alla deriva ambientale e climatica del pianeta in un’ottica di resilienza (capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento) può aprire a nuove opportunità e vantaggi.
Nel breve-medio periodo, può assumere una funzione anticiclica anche in chiave economica e occupazionale: basti pensare al tema della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Nel medio-lungo periodo, la strategia di riduzione può produrre processi di innovazione nella società e nell'economia, per fornire nuovi servizi ai bisogni. È il caso ad esempio della cosiddetta economia della condivisione (sharing economy), spinta dalla diffusione delle tecnologie digitali. O la “rivoluzione digitale” nell'industria manifatturiera, che già oggi ha iniziato a modificare in alcuni settori la filiera della produzione, dell'approvvigionamento, della distribuzione delle merci, dell’organizzazione del lavoro.
La nostra città ha già fatto molto e il nostro obiettivo è di arrivare a una riduzione che vada oltre l'obiettivo proposto e di attestarci al 26% di riduzione. Negli anni, infatti, sono stati fatti investimenti infrastrutturali notevolissimi: la scelta di puntare sul teleriscaldamento ha già ridotto le emissioni di anidride carbonica del 20% e negli ultimi 10 anni il comune ha investito oltre 10 milioni in interventi per l'efficientamento energetico dei propri stabili - in gran parte destinati alle scuole.
Molto rimane ancora da fare, e nei prossimi anni sono in programma investimenti per altri 5 milioni: anche in questo caso, coerentemente con le altre scelte dell'Amministrazione, la priorità verrà data al miglioramento del comfort delle scuole cittadine e delle loro palestre.
Si tratta di impegni che non riguardano solo l'Amministrazione Comunale ma che dovranno vedere il coinvolgimento diretto di tutti gli attori della città: cittadini, imprese, condomini...
Il nostro PAES però è ancora più ambizioso e lo abbiamo pensato con un approccio innovativo e orientato a una visione "smart" della nostra città: ci sono i tradizionali interventi edilizi (l'ultimo in ordine di tempo è quello sulle scuole Oriani dove sono stati installati pannelli fotovoltaici e rifatte le facciate con isolamento termico) e sull'illuminazione (stiamo progressivamente sostituendo in tutta la città l'illuminazione pubblica con i led), e questi sono tipici dei PAES, ma abbiamo posto anche una particolare attenzione alla riduzione dello spreco alimentare, all'aumento della raccolta differenziata dei rifiuti, il supporto alla digitalizzazione dei processi, gli open data, l'incentivazione di iniziative di smart working, la promozione di servizi innovativi presso i negozi di vicinato.
Non da ultimo, pensiamo al PAES come a uno strumento generatore di sviluppo, occupazione e nuove professionalità: secondo recenti studi, infatti, ad ogni GWh/anno risparmiato, corrispondono 33 posti di lavoro.
Insomma: sviluppo, lavoro e sostenibilità sono le parole d'ordine del nostro documento e quelle su cui impegnarci insieme nei prossimi anni.