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M5S SESTO: IL PUNTO SUL BUCO DI BILANCIO

COMUNICATO STAMPA

redazione
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Dal M5S Sesto riceviamo e pubblichiamo:


Il 27 e il 28 giugno si sono celebrati due importanti Consigli Comunali a Sesto San Giovanni, sul famigerato buco di bilancio, di cui sicuramente tutti avrete sentito parlare (formalmente, un disavanzo tecnico da 21 milioni affiancato da uno squilibrio di cassa di 14 milioni), e su come l'attuale maggioranza ha deciso di affrontare la situazione.

Ci scusiamo anticipatamente, ma il post sarà più lungo del solito, perché le questioni trattate sono molto complesse e necessitano dei cappelli introduttivi per essere meglio comprese.

Partiamo proprio dal buco.
Cosa è successo?

Fino a pochi anni fa, un Comune che prevedeva di incassare 100 (da prelievo fiscale, oneri di urbanizzazione, canoni di locazione, sanzioni amministrative, etc.) poteva spendere 100, anche prima di averli incassati. A coprire l'eventuale mancato incasso, generalmente, provvedeva lo Stato, cosa che non è più possibile a seguito dei vincoli imposti dall'Europa. Da alcuni anni -per legge- i Comuni non possono più spendere 100, ma devono creare a bilancio un fondo che, fino all'effettivo incasso, vincoli la somma che storicamente non è stata incassata. In poche parole, il Comune non può spendere più di quanto ragionevolmente incasserà, fino all'effettivo incasso.

La precedente amministrazione cos'ha fatto? A fronte di un incasso storico del 23% (!) dei crediti, che li avrebbe costretti a tenere fermi il 77% dei fondi, ha vincolato solo il 23%, apparentemente quindi invertendo le due percentuali e, di conseguenza, ha usato molti più soldi di quanto avrebbe potuto, senza realmente cercare di aumentare il recupero, quantomeno nei confronti dei debitori colpevoli (i "furbetti").

In questa situazione, però, oltre al PD c'è anche un'altra lista che "non poteva non sapere", e si tratta di Sesto Nel Cuore.

Perché? Perché il bilancio degli anni incriminati era verificato da tre revisori dei conti, uno dei quali espressione della lista Sesto Nel Cuore che, in calce alla relazione, non ha messo la sua firma.

Tra l'altro, i nostri dubbi sulla consapevolezza del problema da parte dei "caponiani" aumentano considerando che, pochi giorni prima dell'esplosione di questa storia incresciosa, gli assessori di Sesto Nel Cuore Tittaferrante e Caponi hanno rassegnato le loro dimissioni dalla Giunta.

Sulla determinazione dell'entità del "buco" ci siamo astenuti, non tanto perché non crediamo che ci siano dei problemi contabili, tra l'altro rilevati anche dalla Corte dei Conti, quanto perché non possiamo fidarci ciecamente di questa maggioranza, come non potevamo fidarci della precedente.

Ciò detto passiamo alle soluzioni proposte dalla giunta attuale per affrontare questa situazione.

In estrema sintesi, la maggioranza di centrodestra ha deciso di vendere le farmacie comunali per coprire lo squilibrio di cassa (e quindi avere liquidità per portare aventi il loro programma) e di effettuare tagli su alcune voci di bilancio (manutenzione del verde, Piano eliminazione barriere architettoniche –PEBA–, sociale, etc.) e vendite del patrimonio immobiliare della città per ripianare, fino al 2044, il "buco" di bilancio.

In relazione alle farmacie, premesso che il MoVimento 5 Stelle riconosce la necessità di affrontare questo enorme problema contabile, generato dalla gestione dei conti quantomeno sbadata della precedente giunta a trazione PD, abbiamo manifestato la nostra contrarietà alla vendita.

Le farmacie comunali costituiscono un bene prezioso per i cittadini di Sesto e un presidio socio-sanitario sul territorio. Soprattutto ora che sono tornate a produrre degli utili, dopo gli importanti impegni economici gravati sulla città per ripianare le perdite del passato, la vendita delle stesse costituisce il più classico delle "uova oggi, al posto delle galline domani", tipico della politica miope all'italiana, che porterà benefici solo all'acquirente, soprattutto in caso di una vendita "frettolosa".

Il MoVimento, da sempre in prima linea per la conservazione dei servizi e del patrimonio pubblico, avrebbe preferito che la città mantenesse questo suo asset e godesse dei ricavi che sicuramente ne sarebbero derivati da una buona gestione.

Abbiamo quindi dovuto votare contro la modifica dello statuto delle farmacie (che è servita a rendere acquistabile il 100% della società da parte dei privati), anche considerato che è stata bocciata la nostra proposta di vagliare prioritariamente la vendita di una quota della società ai lavoratori stessi, richiesta che ci era stata formulata informalmente da alcuni lavoratori qualche anno fa.

Passiamo infine ai provvedimenti per ripianare il buco.

Riteniamo che l'attuale maggioranza avrebbe dovuto prioritariamente concentrarsi sul recupero dei crediti vantati nei confronti dei "furbetti", ragionando solo in subordine sui tagli da effettuare. Inoltre, abbiamo ritenuto inappropriate le scelte delle voci su cui ridurre la spesa, in particolare per quanto riguarda il PEBA. Ricordiamo che Sesto San Giovanni è ancora molto indietro su questa tematica, e l'eliminazione delle barriere architettoniche è essenziale per rendere la città a misura di ogni suo cittadino.

Abbiamo quindi presentato un Ordine del Giorno, che chiedeva la garanzia di un maggior impegno economico dell'Ente per questa delicata questione. Il Sindaco ha fatto suo l'Ordine del Giorno.

Su questa delibera, quindi, ci siamo astenuti.

Insomma, una parte inizia il "lavoro" e l'altra lo "finisce". A noi, come sempre, l'onore di difendere i cittadini ed i beni comuni.


Movimento 5 Stelle Sesto San Giovanni
Gruppo Consiliare M5S Sesto San Giovanni
Vincenzo Di Cristo
Serena Franciosi

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