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Le prospettive sull’inceneritore cittadino

comunicato stampa

redazione
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Da Sesto 5 Stelle riceviamo e pubblichiamo:

Il sogno di spegnere finalmente l’inceneritore cittadino potrebbe essere sempre più vicino, con alcuni “ma”. Noi del MoVimento 5 Stelle, fin da quando abbiamo messo piede in Consiglio Comunale per la prima volta, ci siamo fatti promotori a livello locale della politica Rifiuti Zero, che non potrà mai realmente partire fintanto che sarà in funzione l’inceneritore di Via Manin, che “necessita” di bruciare rifiuti indifferenziati per poter funzionare.

L’inceneritore, però, è sempre più vicino al suo “fine vita” naturale, e per essere mantenuto in funzione richiederebbe investimenti milionari.

In questo quadro si inserisce l’accordo relativo al futuro di quell’area tra CORE (proprietaria dell’inceneritore) e CAP Holding (società pubblica che gestisce il ciclo integrato idrico e che possiede un depuratore d’acqua adiacente all’inceneritore).

In Consiglio Comunale, le due società hanno fornito ulteriori dettagli del progetto che propongono di realizzare.

In estrema sintesi, CAP intende acquistare l’inceneritore di CORE (e l’80% delle sue quote), per creare una nuova struttura che sarà adibita a bruciare i loro fanghi di depurazione –ossia lo scarto proveniente dalla depurazione delle acque fognarie– e trattare la FORSU –ossia i rifiuti dell’“umido”– per creare biogas, che alimenterebbe i veicoli utilizzati per le operazioni di trasporto dei fanghi. L’impianto non dovrebbe emettere odori, grazie all’utilizzo di una doppia camera di contenimento pressurizzata, e dovrebbe avere un impatto ambientale ed emissioni di circa il 70% inferiori rispetto ai valori attuali, passando dai tre camini attuali ad uno solo. Inoltre, CAP garantisce che manterrebbe invariati i livelli occupazionali, assorbendo nell’operazione tutti i lavoratori di CORE, che non ci sarebbero costi per i Comuni di CORE e che pianterebbe nuovi alberi intorno all’impianto.

Per i suddetti motivi non possiamo dirci contrari a questo progetto, che sicuramente costituisce un passo avanti importante rispetto alla situazione attuale, con una progettazione seria, economicamente sostenibile e a minor impatto ambientale.

Ma restiamo fortemente scettici sul fatto che sia stato presentato al Consiglio un solo progetto, come se lo scopo principale fosse quello di soddisfare l’esigenza di CAP di gestire i fanghi in house (con un risparmio non indifferente) più che quello di dare il miglior futuro possibile a quell’area, garantendo impatto ed emissioni zero. E le alternative fattibili esisterebbero, come insegna l’esperienza Contarina di Treviso.

Consideriamo l’appiattimento della politica sull’unica proposta tecnica pervenuta una sconfitta per i cittadini, in quanto la politica non si è fatta carico di individuare i problemi e proporre le soluzioni ai tecnici nell’interesse esclusivo della città. Inoltre, rileviamo che una linea di incenerimento –anche se dedicata ai fanghi anziché ai rifiuti– resterebbe aperta, nonostante in campagna elettorale tutte le forze politiche fossero d’accordo per CHIUDERE definitivamente l’inceneritore.

Sia noi che i comitati cittadini intervenuti nel consiglio abbiamo chiesto a gran voce di rendere realmente partecipativo il processo di realizzazione di quest’opera, istituendo dei tavoli tecnici a cui poter partecipare per dar forma ad un progetto condiviso.

D’altra parte ci auguriamo che le promesse di CORE e CAP vengano rispettate, visto che già in passato CORE ha presentato dati non attendibili (ad esempio, riguardo all’immediata disponibilità delle somme accantonate per il pagamento della sentenza sui “CIP6”), e che si ascoltino realmente le istanze che verranno presentate dalla cittadinanza.
 

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