Volano i ragazzi terribili di Stefano Di Gioia. Espugnano il campo della capolista Sondrio con un netto 2 a 0, consolidano il terzo posto ( a 2 punti dai valtellinesi ed a 4 dalla nuova capolista Olginatese) e superano (quasi) a pieni voti una settimana che restituisce loro il ruolo di accreditata pretendente al successo finale nel girone regionale.
Dopo l’amaro in bocca del pareggio beffa subito al 7’ di recupero (sui 9 incredibilmente ed inspiegabilmente concessi dal direttore di gara…) dalla corazzata Olginatese sul terreno sintetico del Breda ed il perentorio 3 a 0 inflitto alla Base 96 nella insidiosa trasferta di Seveso di mercoledì, ecco quindi arrivare una vittoria che sembra il superamento di una vera e propria prova di maturità .
Le reti sestesi sono di Yakubiv al 20’ ( bravo a portare a compimento uno schema su calcio piazzato provato e riprovato in allenamento ) e di Santacroce a 5 minuti dal fine gara, rapace nel più classico dei tap-in sottoporta a conclusione di un contropiede che fa male. Prima e dopo tanta, tanta Pro Sesto, che appare più squadra, un’orchestra dove tutti mettono il proprio talento al servizio comune, di fronte ad un Sondrio, solido fisicamente, ben organizzato ma che pare affidarsi troppo all’estro di alcune individualità che Di Gioia, come un sapiente artificiere, disinnesca minuto dopo minuto sino al colpo del k.o. finale.
Bene tutti, quindi, i ragazzi di Sesto che alla fine meritano anche le coccole del proprio allenatore: "Sono contento del lavoro fatto oggi dai miei ragazzi a coronamento di una settimana con tre partite, è inutile nasconderlo. Felice per i risultati ma non solo per quello. Dall’inizio dell’anno racconto loro del campionato come di un cammino che devono percorrere, fatto di crescita tecnica e tattica, di errori che ci stanno ma pure della capacità di imparare da quelli e ripartire, più forti e più consapevoli dei propri mezzi: la loro partita di oggi mi lascia pensare che quel cammino l’abbiano già in buona parte percorso. I migliori? Dico, davvero, tutti ma se devo indicare uno dei miei, proprio per il discorso che facevo prima su applicazione e sacrificio, faccio i miei complimenti a Radice: gioca in un ruolo non suo ma sputa l’anima senza lamentarsi ed il suo rendimento cresce partita dopo partita, un esempio per i compagni, insomma".