Il Pinus pinea (anche chiamato Pino domestico, Pino italico e Pino da pinoli) di Villa Mylius che ora non c’è piu’.
Tempo fa, attraversando da Via Fante d’Italia il parco di Villa Mylius, mi sono fermata a guardare e a fotografare il Pinus pinea che cresceva a sinistra, proprio vicino al muro del nido d’infanzia. Mi era venuta voglia di scrivere qualcosa su di lui perché mi domandavo se tutti conoscessero quest’albero cosi’ particolare che abitualmente vive in regioni molto calde, ma che per fortuna si era adattato a vivere qui da noi.
Le origini di questo albero sono a tutt’oggi avvolte nel mistero, perché si dice che forse fu introdotto in Italia dagli etruschi, che lo ritenevano un albero sacro, ma la sua diffusione nel Mediterraneo avvenne, con tutta probabilità , per opera dei romani e di altri popoli di navigatori. Gli sono stati attribuiti tanti nomi : oltre a Pinus pinea, Pino domestico, Pino italico o Pino da pinoli. E’ anche un albero molto importante perché insignito dall’Award of Garden Merit da parte della Royal Horticultural Society.
Per via della sua conformazione alta, slanciata, ad ombrello, teme il vento forte .E cosi’ è stato purtroppo, perché durante un violento temporale, lui, che come tutti gli altri della sua specie non possiede un apparato radicale molto profondo, è stramazzato al suolo finendo i suoi giorni addirittura sopra il tetto della serra di Villa Mylius, già molto malconcia di suo.
Si potrebbe ora dire che il Pino andava monitorato, contenuto. Ma questo non è stato fatto. Quello che invece almeno andrebbe fatto adesso, è provvedere ad una doverosa e sollecita sistemazione di quanto rimane : togliere l’ultima parte del tronco, delle radici e della terra sollevata nello smottamento.
Del Pinus pinea, albero alto, bello e importante, che fino a poco tempo fa viveva a Villa Mylius, è rimasta solo questa foto.