Da domenica 2 giugno a lunedi 30 settembre sarà possibile degustare la storia industriale di Campari dal '900 ad oggi attraverso una selezione di immagini che compongono la bellissima mostra dal titolo "L’arte dell’industria". Si tratta di un vero e proprio viaggio attraverso le diverse ere del gruppo famoso in tutto il mondo per quel "red passion" che lo ha reso unico. Lo spazio che unisce il passato al presente: se da un lato c'è una dimensione più storica di Campari che parla dei diversi stabilimenti dall’inizio del Novecento agli anni Novanta, dall'altro lato c'è un presente proiettato nel futuro con un suggestivo progetto realizzato ad hoc dalla fotografa statunitense Jill Mathis.
Denis Curti (direttore artistico delle Stanze della fotografia) propone un testo critico che serve a spiegare il percorso espositivo che si sviluppa attraverso 29 foto d'archivio in gran numero in bianco e nero che declamano la storia del marchio italiano mediante i volti ed i gesti dei lavoratori che ne rappresentano l'anima pulsante.
Il primo passo è caratterizzato dallo stabilimento di Sesto San Giovanni, prima fabbrica per la produzione su scala industriale del gruppo, che vede la luce nel 1904 con un edificio progettato dall’architetto Luigi Perrone. Si parte da qui per un viaggio che permea l’Italia e non solo, passando per gli impianti produttivi e di imbottigliamento di Lugano-Viganello, Roma, e Novi Ligure. Ed è proprio a Novi Ligure che l'occhio di Jill Mathis si concentra per proporre l’attività produttiva attuale: con i suoi 200.000 metri quadri destinati alla produzione e all'imbottigliamento è il più grande impianto attivo di Campari Group.
Le fotografie di Jill Mathis catturano, sprigionano, emozionano e portano lontano con l'immaginazione: un ponte metaforico tra le radici profonde della tradizione e la modernità più attuale. L'appuntamento è in Viale A. Gramsci, 161 a Sesto San Giovanni.