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Officina dei Bambini

Arti e mestieri

redazione
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Intervista a Galbiati Cristina, Presidente della Coop. Soc. ONLUS Officina dei Bambini che ha sede in via M. Mariani 16 a Cinisello Balsamo.

Questa rubrica vuole dare l'opportunità a chi ha investito la propria vita per il benessere del cittadino, offrendo non solo un servizio, ma portando con leggerezza informazione e sostegno sul territorio. Raccontiamo chi c’è dietro.

1.Quando ha avuto inizio la vostra realtà? E cosa sognava all’inizio della sua realtà?
L’Officina dei Bambini nasce nel febbraio del 2004 da alcune famiglie amiche che hanno dato vita all’Associazione di Solidarietà Familiare La Dimora, per dare risposta al bisogno di uno spazio educativo per i propri figli. Il nostro desiderio era di avere un luogo educativo e di accudimento che fosse il più possibile riconducibile all’ambiente domestico e rispondesse al desiderio dei genitori di poter partecipare alla conduzione del servizio stesso sia in merito alla sua organizzazione che in merito alla proposta educativa. Grazie ad un finanziamento della Regione Lombardia (L.R. 23/99), inizialmente abbiamo aperto il nido famiglia e lo spazio gioco Officina dei Bambini. Siamo partiti con i nostri figli e in pochi anni la richiesta di posti è aumenta tanto che nel 2007 è nata la Cooperativa Sociale Onlus Officina dei Bambini per iniziativa del Consiglio Direttivo dell’Associazione. L’Officina dei Bambini nasce così, inizialmente come nido famiglia e in seguito asilo nido che accoglie 39 bambini e dove ci sono 6 educatrici, la coordinatrice, 3 volontarie e la cuoca. Il desiderio all'origine di questa opera è che "L'Officina dei Bambini" fosse un luogo dove fare esperienza anche noi genitori. Sicuramente l’origine cioè famiglie che si sono messe insieme e giocate nella conduzione dell’asilo, ha molto influito nello svolgimento, nella storia dell’asilo. E’ sempre stata data molta importanza al dialogo tra adulti, certi che la relazione tra adulti fosse fondamentale tanto quanto la relazione tra adulti e bambini. Inoltre le dimensioni ridotte (inizialmente 4 famiglie utenti fino ad arrivare a 7) ha facilitato la comunicazione e lo scambio quotidiano tra la famiglia e l'asilo e la possibilità di un rapporto adulto e serio che sostiene e accompagna…Ora è ancora così…perché fedeli a quell’esperienza positiva inizialmente fatta. Ciò che ci sta a cuore non è solo il bambino ma anche i suoi genitori, la sua famiglia, perché ciò che ci sta a cuore è l’educazione dell’uomo, una passione per l’umano, bambino o adulto che sia.

2.Perché ha iniziato proprio questa attività? Quali motivazioni l’hanno spinta?
Ho mandato i miei primi due figli allo spazio gioco comunale dove ho fatto un’esperienza molto bella incontrando alcune educatrici fantastiche tra le quali desidero ricordare Gloria Valle Vallomini, scomparsa prematuramente e improvvisamente, che ha accompagnato la nascita dell’Officina. Gli altri 5 figli hanno animato invece il nostro nido! Comunque durante la frequentazione dello spazio gioco, e seguendo le proposte delle educatrici, mi sono molto appassionata all’educazione; a questo si è aggiunto l’oggettivo crescente bisogno delle famiglie di luoghi di cura per i propri bambini nella primissima infanzia che non trovava risposta nei soli nidi comunali.

3.Cosa offre ai suoi clienti?
L’Officina dei Bambini conserva ancora i caratteri fondamentali e positivi del nido famiglia originale e offre punti certi su cui appoggiarsi in termini di spazi, tempi e relazioni:
- un ambiente familiare e accogliente simile alla casa così che il bambino possa più facilmente “ritrovarsi”;
- la possibilità di accogliere in piccoli gruppi i bambini dando loro una continuità educativa ed affettiva secondo il principio “sono amato, quindi valgo”.
- la facilità di comunicazione e di scambio quotidiano tra la famiglia e l’asilo;
- la possibilità di un rapporto adulto e serio che sostiene e accompagna.
All’Officina ci sono bambini e adulti che desiderano giocare, lavorare, parlare, pensare, inventare insieme; ci sono adulti curiosi pronti a cogliere i modi di conoscere dei bambini. Educare, prendersi cura dei bambini, stare con loro, diventa un condividere ogni istante sostenendo le gioie e le fatiche, accompagnando l’attesa di quello che sta per accadere. Così ognuno dei nostri piccoli viene preso per mano e continua il suo viaggio. Al centro del progetto educativo c’è il bambino in continua relazione. Le educatrici dell’Officina dei Bambini sono professioniste qualificate per svolgere il loro compito di guida, sostegno affettivo e contenimento emotivo; loro accolgono ogni giorno la famiglia al nido e ne diventano il riferimento privilegiato e fondamentale per tutto il percorso di crescita. Il lavoro delle educatrici è inoltre supportato da vari professionisti: il Dott. Luigi Ceriani, psicologo psicoterapeuta, pedagogista dell’Università Cattolica di Milano, e da una pediatra e nutrizionista la dott.ssa Maristella Barbaro, da Sara Carissimi psicologa disponibili sia per l’equipe che per i genitori. Il bambino incontra il mondo, si stupisce, si pone mille domande, esplora, cerca, formula delle ipotesi per comunicare e spiegare ciò che accade, le sue idee e i suoi sentimenti. Si tratta di riconoscere a ogni bambino le sue abilità, è desideroso di conoscere, è naturalmente proteso al nuovo e al bello con curiosità e stupore. Per questo è importante che egli abbia accanto adulti capaci di guardarlo per quello che è – un essere unico e irripetibile – e di far emergere quello che già c’è in lui. Per gli adulti è proposto un percorso organizzato in diversi incontri, due o tre all’anno, su tematiche riguardanti l’educazione, la prima infanzia e il ruolo genitoriale. Questi incontri sono proposti come dialoghi aperti tra educatrici, genitori dei bambini dell’asilo ed esperti in pedagogia, psicologia della prima infanzia. La proposta di questo percorso nasce del desiderio di mettere a tema l’educazione, intesa come prendersi cura della persona umana dei bambini e di noi adulti e dal desiderio che questo luogo possa essere esperienza anche per i genitori e che perciò ogni incontro possa essere un incontro non scontato che dica a ciascuno qualcosa di nuovo e di imprevisto. L’obiettivo degli incontri è quello di dare valore all’educazione, a ciò che educa i nostri bambini e inevitabilmente questo pone domande su ciò che educa ed è importante per noi adulti; inoltre l’obiettivo è quello di ridare importanza e dignità al ruolo genitoriale. 

4.Nella sua professione per avere successo quali caratteristiche personali bisogna avere?
Sicuramente occuparsi di bambini è una responsabilità che non ha misura; è necessaria grande disponibilità, empatia e accoglienza incondizionata per la famiglia nella sua totalità. Non è possibile aver cura di un bambino a prescindere dalla sua famiglia quindi è fondamentale non solo avere una sintonia con i bambini ma avere a cuore i suoi genitori, sostenerli nelle loro funzioni educative, accogliere pensieri e domande.  Perché si crei un’alleanza educativa che presuppone fiducia, è necessario voler bene, volere il bene di ciascuna famiglia che si incontra, è necessario porsi in posizione di ascolto e condivisione senza giudicare valorizzando le risorse dei genitori agendo con tatto e chiarezza, riconoscendo alle mamme e ai papà pensieri, sentimenti ed emozioni nella consapevolezza che la famiglia non è un contenitore da riempire con regole e ricette.

5.Quali sono le difficoltà che ha incontrato e oggi incontra? Come le ha superate?
Le difficoltà sono unicamente economiche perché per poter offrire un buon servizio, un asilo nido dovrebbe chiedere contributi mensili insostenibili dalle famiglie, basti pensare che il costo a bambino in un nido comunale si aggira intorno a €1.200,00 mensile. E sicuramente necessario che comune, regione e stato affrontino il bisogno educativo delle famiglie sempre più urgente fin dalla primissima infanzia, difficilmente infatti si vive con uno stipendio, supportando le madri con sostegni economici per usufruire dell’asilo nido e che venga tutelato il diritto di scelta del servizio in cui i genitori più si riconoscono.

6.Ha mai avuto l’idea di mollare tutto?
Sinceramente sì, è molto difficile resistere e non soccombere alle spese. Un asilo in regola, ha non solo costi di gestione elevatissimi ma anche costi per il mantenimento di standard sulla sicurezza, aggiornamento…veramente consistenti. Tutto questo è molto difficile mostrarlo in modo da essere riconosciuto. Noi siamo una cooperativa sociale ONLUS, senza scopo di lucro, impegnati per passione in questa professione educativa; possiamo quindi ricevere donazioni da aziende e privati e spesso sono proprio queste che ci hanno permesso di continuare. Il lavoro di fundraising si aggiunge quindi alle caratteristiche personali da avere in questo campo.

7.Se potesse fare una richiesta… a chi e cosa?
Chiederei innanzitutto ai Comuni politiche per la famiglia efficaci che riconoscano il primato indiscusso dei genitori e quindi il loro diritto a scegliere i servizi a loro più confacenti, accreditando gli asili privati che svolgono un fondamentale servizio pubblico, non in modo fittizio ma effettivo rendendoli parte dell’offerta comunale. Il nostro asilo è accreditato dai comuni dell’ambito di Cinisello Balsamo, che sono, Cusano Milanino, Bresso e Cormano da più di 10 anni ma attualmente solo Cinisello B. mette a disposizione delle famiglie dei fondi per ricevere il voucher presso asili nido non comunali e nell’anno scolastico in corso ha potuto concedere a sole 11 famiglie nell’intero comune la possibilità di frequentare il nido scelto.

8.Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere una carriera come la sua?
Consiglio di provarci perché è una esperienza sicuramente arricchente e che da soddisfazione.

9.Un messaggio speciale per i suoi clienti…
Venite a trovarci per vedere la vita che si svolge all’Officina dei Bambini, per respirare l’aria di accoglienza, famigliarità e serenità che tutti i giorni respiriamo noi, per gustare la cura e il calore con cui ogni particolare è guardato. Quello che ci contraddistingue è forse proprio la presenza di educatrici professionali che non smettono di essere donne e madri nel loro lavoro e che hanno a cuore l’Officina come la loro casa.

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