Si intitola "Lumen" il terzo lavoro di Hibou Moyen dopo "Inverni" (Private stanze, 2014) e "Fin Dove Non Si Tocca" (Private stanze, 2016). Un disco che apre le porte a sonorità pop-psichedeliche dal sapore sixties ed a un certo cantautorato italiano anni ’60, mantenendo una forte inclinazione per il folk di oltreoceano che aveva caratterizzato i due lavori precedenti.
Dopo la collaborazione con Umberto Maria Giardini nella produzione di "Fin Dove Non Si Tocca", Giacomo Radi prende le redini del suo nuovo percorso vestendo i panni di produttore artistico avvalendosi della collaborazione di Andrea Duna Scardovi.
LUMEN, dimostra come la nostalgia abbia un potere irrazionale sull’ascoltatore attraverso un percorso in cui rotture e discontinuità non sono altro che elementi imprescindibili per arrivare a conoscere la nostra personale, unica e indifesa realtà . Giacomo Radi risponde a quel bisogno, sussurrato, di immersione emotiva con 11 racconti che servono a costruire il senso della nostra esperienza comune, se non tra gli uomini, almeno con la natura.