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ADELASIA: L’ALBUM DI DEBUTTO È "2021"

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Si intitola "2021" il disco d'esordio di Adelasia: immersioni subacquee nel suo mare di emozioni sussurrate, un mood dilatato e malinconico, con influenze elettroniche di respiro internazionale.
 
Dopo i precedenti singoli "Acqua" e "Meglio Soli", che già mostravano l’anima elettronica ed intimista di Adelasia, cantautrice lucchese ma adottata dalla scena romana, fuori da venerdì 11 ottobre 2020 (per Sbaglio Dischi, distr. The Orchard) il suo primo album dal titolo "2021". 

Adelasia si muove agilmente tra le sfumature di un indie-pop delicato e impreziosito da un’interpretazione mai forzata, atmosfere malinconiche e influenze elettroniche di respiro internazionale. 2021 prende il nome dal numero civico della casa d’infanzia di Adelasia che ci invita metaforicamente ed entrare in casa sua, nella sua interiorità. Adelasia, essendo cresciuta in una città piccola, dove il diverso è strano, pur di non essere notata si mette una maschera per nascondersi, per togliersela: fare questo disco è stato mettersi in gioco, a nudo, per la prima volta. 

"2021" non è il futuro, è il mio passato. È il numero civico della casa in cui sono nata, in cui sono cresciuta e dalla quale poi sono scappata. Quando ascolto queste canzoni, che parlano di cose avvenute più o meno lontane nel tempo, mi sento come quando torno in quella casa dopo tanto: un nodo in gola mi rende difficile deglutire e la malinconia mi appanna gli occhi.

20 e 21, come gli anni che avevo quando ho scritto la maggior parte di queste canzoni, come gli anni che avevo quando mi sono trasferita a Roma, quando è finita la mia prima lunga storia d’amore, gli anni delle grandi scelte, dei grandi cambiamenti.

In questo disco c’è tutta la mia adolescenza, la mia incoscienza e la mia ingenuità. Parlo di gelosia, di tristezza, di malinconia, di pigrizia ma anche di gioia, di tenacia, di amore. Volevo raccontare con semplicità la mia storia, quella di una ragazza di vent’anni che vive il passaggio dall’adolescenza all’età adulta con le difficoltà che questa età porta con sé: non sai chi sei, non sai cosa vuoi. 

Ti senti persa poi cominci a vedere che intorno a te alcuni hanno trovato la loro strada e cominci a sentirti sbagliata. È un’età irrequieta e volevo parlare di questa irrequietezza scrivendo un disco irrequieto. Volevo che fosse una consolazione per gli altri sapere che è normale trovarsi in questa situazione, ci sono anche io.
 
 

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