Che cosa è “Red Flags”?
Uno dei sogni più grandi dell'essere umano ai tempi dei social network è quello di poter esprimere attraverso le parole la propria nudità spirituale; raccontare fatti, storie, pensieri che possano essere non solo uno sfogo ma anche un modo per aiutare chi ha attraversato una sorta di perdita di identità. Se non è possibile farlo pubblicamente, allora scriviamo un album, un libro, facciamo qualcosa per sanare le ferite che non possono essere sanate. Ed è proprio questo il centro concettuale di "Red Flags", il nuovo album dei Blessed Child Opera. Per perdita di identità intendiamo quella condizione disumana che porta un uomo a perdere il contatto con se stesso e con gli altri. Le conseguenze di questo stato sono destinate a durare per sempre in un'anima che si considera ipersensibile. Le canzoni di "Red Flags" attraversano un'anima deragliata, devastata da eventi e abbandoni. L'inadeguatezza iniziale che porta a questo squilibrio, raggiunge picchi elevati di dolore e di pietà per se stessi e per le vittime designate ad essere considerate i principali carnefici.
     
Le Bandiere Rosse sarebbero le linee di condotta da non oltrepassare, da non contestare.
"Red Flags" non vuole essere un manuale di pronto soccorso o un vademecum per malati mentali o per menti tossiche, ma è semplicemente un esempio di come l'anima, il cuore e la testa possono reagire a lutti ripetuti. La musica è dolce, liberatoria, è un lamento dell'anima. È un dialogo armonioso tra ciò che è o come era e come sarebbe dovuto essere.

L'intero album riceve suggestioni degli abissi che le relazioni vissute sotto l'onda dell'abuso narcisistico lasciano nell'animo degli attori che recitano in queste canzoni.

La copertina dell'album è il risultato dell'elaborazione grafica, curata da Matteo Anelli, di un'installazione scultorea dell'artista siciliana Erika Montagna.
“Red Flags”

Formazione:
Paolo Messere: guitars, lyrics & vocals, electronics, samples, bass.

Matteo Anelli: drums & electronics