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Tanti auguri al rapper Ghemon

Il rapper campano spegne 34 candeline

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Gianluca Picariello (conosciuto come GHEMON), è uno tra i rapper italiani più stimati ed apprezzati.
È conosciuto anche come Ghemon Scienz e Gilmar. È membro dei collettivi Blue-Nox e Unlimited Struggle, due crew formate da artisti indipendenti.

È in attività dal 1996 quando, a soli quattordici anni, entrò a far parte dei 15 Barrato, gruppo fondato dal suo amico Mobie, che prendeva il nome da un autobus cittadino e i cui testi venivano composti in dialetto irpino; nel 1997 Ghemon lo abbandonò per fondare, con il suo amico Domenico (conosciuto come Domi o Domey Blanco), il progetto Sangamaro grazie a cui Picariello riprese a scrivere in italiano. I due si incontrarono dopo che Gianluca, in un negozio di dischi, lesse un annuncio di un certo Domenico che cercava qualcuno per formare un gruppo rap e, nonostante i genitori di Picariello ostacolavano il loro rapporto a causa della forte differenza di età tra lui e Domi, iniziarono così a lavorare insieme per pubblicare poi, nel 2000, il demo Bloodstains, che ricevette critiche positive da Aelle, a quel tempo la principale pubblicazione di settore, che lo definì come uno dei lavori più interessanti di quell'anno.

Nel 1999 il rapper si fece tatuare sulla spalla destra una parola giapponese traducibile in "conoscere, essere"; da questo tatuaggio è poi venuta fuori l'idea di aggiungere «Scienz» al suo pseudonimo. In precedenza era conosciuto soprattutto come Ghemon Tigre o Ghemon Triste.

Molto proficuo dal punto di vista produttivo, Ghemon ha all'attivo diversi album: nel 2007 pubblica "La rivincita dei buoni", nel 2009 "E poi, all'improvviso, impazzire" (pubblicato come Ghemon & The Love 4tet), nel 2012 "Qualcosa è cambiato - Qualcosa cambierà Vol. 2", nel 2014 "Orchidee".

Quello che meglio inquadra Ghemon è il suo modo di scrivere e di proporsi al microfono. Il tentativo è quello di realizzare pezzi profondi e dalle rime curate sotto l'aspetto lessicale, sposando il concetto di "rivoluzione personale": la fedele trasposizione dei rapporti tra le persone, senza dimenticare la critica sociale e quella ai luoghi comuni, evitando l'autocelebrazione e autoreferenzialità frequente nei rapper.
 

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