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TRENT'ANNI FA I QUEEN A WEMBLEY PER UN CONCERTO RIMASTO NELLA STORIA

ATTITUDE FOR MUSIC

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Il Wembley Stadium di Londra ospitò l'11 ed il 12 luglio 1986 un concerto destinato a rimanere nella storia del rock mondiale. I Queen iniziarono alle 20.45 davanti ad una folla oceanica e presero da subito le redini di una performance che resterà per sempre scolpita nell'immaginario dei fans della band.

La portata del live fu mastodontica: al concerto "Live At Wembley" parteciparono circa 100000 spettatori (in totale circa 200'000 persone se si considerano i 2 giorni di concerto) che hanno raggiunto la capitale britannica per una delle principali tappe del Magic Tour europeo. A testimonianza del feeling stretto tra la band ed il pubblico, David Bowie e Mick Jagger si espressero così dopo il live dei Queen:"Freddie è l'unico che riesce a coinvolgere e a far battere le mani all'ultima fila di Wembley". 

Freddie Mercury (voce, pianoforte), Brian May (chitarra, tastiera, cori), John Deacon (basso, cori) e Roger Taylor (batteria, cori) salgono sull'enorme palco montato, composto da una sovra-elevatura posta alle spalle della batteria, che poi sfocia in due corsie laterali che si affacciano al pubblico, che Freddie percorre spesso durante l'evento. I riflettori delle luci che si alzano dal palco e la la performance ha inizio sulle note di "One Vision". Senza interruzione, la band suona dopo un altro suo noto brano hard rock, "Tie Your Mother Down", che carica a mille il pubblico, sfoggiando a fine canzone anche due fuochi pirotecnici ai lati del palco. Subito dopo, Freddie saluta il pubblico lì presente, e l'atmosfera inizia a farsi più calma e intrigante: la band esegue magistralmente il medley composto da "In the Laps of the God", "Seven Seas of Rhye" e "Tear It Up". Poi arriva il momento psichedelico, il fumo annebbia il palco in un momento di silenzio mentre Freddie inizia a cantare "A Kind of Magic". Durante il brano, per l'occasione abbastanza allungato, spuntano dal pubblico dei pupazzoni di gommapiuma raffiguranti i membri della band che man mano volano via nel cielo. Freddie poi si cimenta una delle sue classiche battaglie di cori con il pubblico, in cui emette i suoi famosi versi e acuti per testare la potenza vocale del pubblico. Si arriva poi a due brani classici del gruppo: "Under Pressure" e "Another One Bites the Dust". L'atmosfera diventa rarefatta in "Who Wants to Live Forever". Dopo "I Want to Break Free" e un'improvvisazione vocale di Freddie, arriva il momento del lungo solo di Brian May da solista, seguito dalla potente "Now I'm Here". Giunge a quel punto una parentesi acustica, con i soli Brian May (con chitarra acustica) e Freddie Mercury sullo stage che eseguono "Love of My Life", di cui storico rimane il momento in cui Freddie si ferma e lascia cantare a squarciagola il pubblico per buona parte del brano, e la struggente "Is This the World We Created". Arrivano poi anche gli altri due membri del gruppo, con Roger Taylor che ha in mano un solo tamburello, ed è il momento di tre cover: "(You're So Square) Baby I Don't Care", "Hello Mary Lou (Goodbye Heart)" e "Tutti Frutti". La band ritorna poi in posizioni e strumenti normali e, dopo la breve intro "Gimme Some Lovin", Freddie si siede nuovamente al pianoforte e inizia a suonare le celebre note di "Bohemian Rhapsody". Si ritorna poi a un pezzo hard rock, "Hammer to Fall", in cui Mercury si scatena, giocando dapprima con alcuni effetti pirotecnici, e poi mettendosi a fare alcune flessioni in mezzo al palco. Freddie stesso prende poi una chitarra in mano e si parte con "Crazy Little Thing Called Love", con il cantante che a fine brano butta un mazzo di rose in mezzo al pubblico. Proprio il pubblico ha un ruolo fondamentale nel successivo brano eseguito, "Radio Ga Ga" (anticipato dalla breve "Big Spender"), in cui viene più volte eseguito il celebre batti-mani guidato da Freddie Mercury e, appunto, il pubblico. Si arriva dunque alla conclusione dell'evento, con il quartetto composto dai noti inni "We Will Rock You", "Friend Will Be Friends", "We Are the Champions" e "God Save the Queen", in cui Freddie conclude salutando il pubblico vestito da regina porgendo loro una corona.

Qui di seguito la setlist del concerto:

"One Vision" – 5:50 (Queen)
"Tie Your Mother Down" – 3:52 (May)
"In the Lap of the Gods...Revisited" – 2:44 (Mercury)
"Seven Seas of Rhye" – 1:18 (Mercury)
"Tear It Up" – 2:12 (May)
"A Kind of Magic" – 8:41 (Taylor)
"Under Pressure" – 3:41 (Queen, Bowie)
"Another One Bites the Dust" – 4:54 (Deacon)
"Who Wants to Live Forever" – 5:16 (May)
"I Want to Break Free" – 3:34 (Deacon)
"Impromptu" – 2:53 (Queen)
"Brighton Rock Solo" – 9:11 (May)
"Now I'm Here" – 6:19 (May)
"Love of My Life" – 4:47 (Mercury)
"Is This the World We Created...?" – 2:58 (Mercury, May)
"(You're So Square) Baby I Don't Care" – 1:35 (Leiber, Stoller)
"Hello Mary Lou (Goodbye Heart)" – 1:51 (Pitney)
"Tutti Frutti" – 3:23[10] (Richard)
"Gimme Some Lovin'" – 0:55 (Winwood, Davis, Winwood)
"Bohemian Rhapsody" – 5:50 (Mercury)
"Hammer to Fall" – 5:32 (May)
"Crazy Little Thing Called Love" – 6:27 (Mercury)
"Big Spender" – 1:06 (Fields, Coleman)
"Radio Ga Ga" – 5:57 (Taylor)
"We Will Rock You" – 2:46 (May)
"Friends Will Be Friends" – 2:08 (Mercury, Deacon)
"We Are the Champions" – 4:05 (Mercury)
"God Save the Queen" – 1:27 (trad. arr. May)
 

 

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