Figli combattuti, figli contesi, figli strumentalizzati sono la parte lesa del 50% delle famiglie italiane, in cui si vivono le tensione di una separazione o di un divorzio. Le ripicche, i ricatti sono solo piccole scaramucce rispetto alla capacità manipolatoria che un genitore può avere sul proprio figlio: influenzarlo al punto tale da fargli percepire l’altra figura genitoriale, come l’orco o il cattivo della situazione. Di qui il disorientamento emozionale dei figli, i quali dinanzi a parole distruttive che rendono i genitori non più riconoscibile ed identificabile con amore, ma con odio e vendetta, reagiscono mediante l’ allontanamento affettivo, al punto da rifiutare il papà o la mamma “disprezzata”. Scaricare sui figli, le frustrazioni di una vita familiare giunta ad un punto di non ritorno, significa renderli fragili ed insicuri emotivamente. Vengono a mancare quei costrutti di solidità affettiva ed emozionale che essi con il tempo hanno costruito. Questo significa che le figure genitoriali, potrebbero anche non essere più riconosciute dai figli, infatti sono notevoli i casi in cui bambini e ragazzi, non vogliono trascorrere del tempo con il genitore “vessato ed odiato”, sino nelle situazioni estreme, a non volerlo più incontrare. Il danno psicologico inflitto sull’intera famiglia, ma soprattutto sui figli è notevole; infatti, il processo di riabilitazione affettiva tra gli attori familiari, sarà lungo e complicato. Tale processo sarà costituito, nella migliore delle ipotesi, da piccoli spazi ricreativi mirati a ricucire il rapporto tra genitore-figlio, al fine di catturare gli aspetti positivi e ludici della relazione. La sindrome di alienazione genitoriale o Pas, è il pomo della discordia e manipolazione di figli, vittime di situazioni incresciose tra genitori. In Italia il fenomeno Pas è talmente diffuso, da essere riconosciuto come “carne alla brace” in qualsiasi tribunale minorile. Oggi la Pas è studiata nelle sue evoluzioni e provata scientificamente, poiché ,a causa dei riscontri psicologici negativi sui figli, ogni genitore cita in causa l’ex marito o ex moglie, con l’obiettivo di dimostrare che, oltre all’ingiustizia, ciò che si sta delineando è un percorso pericoloso a livello emotivo per tutti. Attraverso l’intervento di figure professionali esperte quali, consulenti tecnici di parte e d’ufficio, si cerca di fare il punto della situazione, valutando ad esempio, le capacità genitoriali, la presenza o meno della sindrome d’alienazione parentale, per giungere poi a constatare la fattibilità dell’affidamento e il danno psico-affetivo prodotto, al fine di ripianarlo. In tutto ciò, gli unici a pagare sulla propria pelle le scottature di una vita di incomprensioni sono i figli. Questi infatti verranno “osservati in un contesto protetto” in assenza ed in presenza dei genitori; inoltre, saranno sottoposti se necessario, a test psicologici necessari a valutare la presenza del disagio affettivo e della Pas. La guerra emozionale ed affettiva che padri e madri volontariamente intendono fare, purtroppo impatta enormemente sui figli, i quali inermi e inconsapevoli, subiranno risvolti psicologici capaci di influenzarli durante l’arco della propria vita.
Dott.ssa Rossana De Crescenzo Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.psychojob.com ; www.tooup.com ; www.eating.bio