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Ti cerco, ti aspetto ma poi non ti voglio più!

Vademecum di un amore immaturo

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Cercare una persona che non potrà mai darci quello che vogliamo è un modo sottile ed infimo prediletto da molti, per continuare ad avere le conferme di una vita. Vogliamo stupirci, pensiamo e speriamo che qualcosa possa cambiare. Intrisi da progetti per il futuro, fantastichiamo su come “potrebbe essere bello” condividere momenti felici e spensierati con la persona che desideriamo. Eppure sono molti gli aspetti che carpiamo dall’esterno, messaggi subliminali, fondamentali per far riflettere e comprendere, che probabilmente non si tratti della persona giusta. Puntualmente questi aspetti sono ignorati, per cui ostinati nel voler mettere alla prova qualcuno che non da amore come noi vorremmo, preferiamo allo stesso modo andare avanti. Tante volte sarebbe bastato fermarsi prima e non soffrire. Per evitare, così facendo di addentrarsi in situazioni complicate dai risvolti negativi, si può delineare un vademecum che permetta di individuare “ un amore immaturo” da abbandonare. Ricordiamo alcuni principi fondamentali importanti per comprendere che caratteristiche ha l’amore immaturo, tra questi:

  1. Voler costantemente controllare tutto e tutti, in particolare il proprio partner. Non si tratta solo di persone definite “maniache” del controllo, ma di individui profondamente insicuri di se stessi, al punto da trasferire le proprie paure ed ansie sull’altro. Questa tipologia di comportamento inclina il rapporto di fiducia nella coppia e rende gli umori instabili, in quanto, il confronto diventa sempre più difficile;
  2. La manipolazione mentale diventa un arte. Nell’amore immaturo uno dei due partner è solito gestire le situazioni influenzando l’altro in modo da non dare la possibilità di esprimere idee ed opinioni. Il partner diventa l’oggetto di frustrazione, non la persona amata; l’obiettivo con il tempo è annientare la sua personalità e creare una relazione di dipendenza che cagiona annichilimento;
  3. Avere la presunzione di cambiare il partner. All’interno della coppia uno dei due partner assume il ruolo dominante e tende non solo a prendere le decisioni al posto dell’altro, ma a plasmare l’altro individuo, volendogli donare una nuova personalità. Nella coppia si instillano a macchia d’olio insicurezze e paure inficianti sull’autostima del partner sofferente. Tutto quello che l’altra persona fa, viene percepito come errato ed il messaggio che viene trasmesso è che si “sbaglia di continuo”. Sdradicare la personalità del partner evidenziando giorno per giorno situazioni con totale disappunto, crea all’interno della coppia sentimenti di rabbia e aggressività. Il verbo “cambiare” non viene mai sostituito con il verbo “migliorare”, al fine di valutare percorsi e situazioni nuove e favorevoli per entrambi;
  4. La gelosia permane costantemente. La gelosia diventa la reazione a tutti i piccoli o grandi dubbi rivolti al partner. Si tratta di una gelosia morbosa, ossessiva, che rende la coppia nevrotica e poco spontanea. La gelosia diventa un modo per castigare l’altro e riversare i propri malesseri.
  5. L’amore non è mai libero. Si perde la libertà di azione e di pensiero perché l’amore non è più spontaneità, ma vincolo restrittivo all’interno della coppia.

I principi elencati sono tutti concatenati tra loro e l’uno innesca il turbinio patologico di varie reazioni inconsulte, che non rendono l’amore equilibrato e sano ma asfissiante e angosciante, soprattutto se agito da individui con personalità immature, insicure e frustate.

Dott.ssa Rossana De Crescenzo  Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.tooup.com ; www.psychojob.com ; www.eating.bio 

 

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