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Le 3 reazioni psicologiche principali legate ad una separazione e divorzio

La separazione e il divorzio: le reazioni psicologiche simili ad un lutto

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Il divorzio e la separazione dal proprio partner sono concepiti come un evento particolarmente stressante e critico, soprattutto se accostato al menage della vita quotidiana costituita dalla gestione della famiglia e lavoro.  

Solitamente si è portati a pensare che la persona che lascia l’altro,  possa soffrire di meno. In realtà il dolore e la sofferenza riguarda entrambi, poiché anche da parte di chi prende la decisione di separarsi, vi è una assunzione di responsabilità e senso di colpa che si può protrarre nei mesi successivi. Inoltre, ciò che diviene interessante è constatare la presenza di aggressività, che si può manifestare generalmente nell’uomo lasciato ed abbandonato dalla donna; al contrario in quest’ultima potrebbe manifestarsi depressione e abbassamento di autostima. 

Interrompere una relazione d’amore significa evocare emozioni e sentimenti paragonabili all’evento del lutto, quindi la paura, il dolore, la tristezza, lo sbigottimento, disorientamento e depressione sono il concentrato di quello che si può provare e di come si potrebbe reagire.

Quali sono le reazioni psicologiche al divorzio e alla separazione?

  1. In primo luogo si può provare disorientamento, confusione ed in modo particolare negazione. Comprendere cosa stia succedendo è lo step essenziale per far sopraggiungere la consapevolezza dell’evento e della emozione che si prova. Succede che in alcuni casi non vi sia una rassegnazione immediata e che la negazione prenda il sopravvento. Negare l’esistenza di evento grave e triste è la reazione  osservata come “meccanismo di difesa” ad un episodio particolarmente traumatico;
  2.  La consapevolezza della fine della relazione, come comprensione della chiusura della storia o amore vissuto. È importante che le emozioni destinate appunto alla “consapevolezza” siano chiare e concrete. Questo significa che in tale fase non vi sia da parte dell’individuo l’illusione “del ritorno del partner”, ma che sia riconosciuta in  pienezza la ricostruzione di una nuova vita sociale individuale e quindi non legata all’ex partner; 
  3. Vivere in pienezza la sofferenza per poi comprendere in che modo ricominciare a costruire un percorso con nuovi bisogni e valori, destinati alla propria salute psicofisica. La sofferenza in alcuni casi è necessaria che venga vissuta per capire quali sono gli aspetti emozionali e psicologici da potenziare al fine di accrescere la qualità della propria vita. 

L’elaborazione del lutto da separazione a seconda dei casi specifici, può avere un tempo minimo di 10 mesi. E’ necessario specificare che non tutti riescono a canalizzare nel giusto modo le emozioni e ad avere reazioni psicologiche sane, vale a dire che non sfocino in patologie dirompenti e croniche. Ecco perché nel momento in cui ci si rende conto che la sofferenza ed il dolore non vengono canalizzati adeguatamente a livello psicofisico,  è fondamentale riconoscere l’aiuto di un supporto psicologico, in grado di direzionare il percorso da svolgere a vantaggio della propria salute. 

Dott.ssa Rossana De Crescenzo  Psicologa del Lavoro, Formatrice Professionale, Orientatrice Scolastica e Professionale, esperta in Psicopatologia Forense, amministratrice del sito di consulenza on line www.tooup.com; www.eating.bio; www.psychojob.com 

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