Un’occasione unica e rara per visitare la Cripta di San Sepolcro a Milano, un luogo dalla storia antichissima che comincia con i romani. Leonardo da vinci ne disegnò la mappa e ne studiò l’architettura armoniosa, gli antichi Romani venivano qui per incontrarsi, fare acquisti e discutere di politica: una storia lunga millenni rivive nella Cripta di San Sepolcro, un gioiello nascosto nel centro di Milano, proprio sotto la veneranda Biblioteca Ambrosiana. Riportato all’originario splendore da un complesso intervento di restauro concluso nella primavera del 2019 e poi di nuovo chiuso a causa dell’emergenza sanitaria, questo suggestivo luogo di culto è finalmente stato riaperto al pubblico sabato 11 dicembre, con un interessante programma di visite tematiche.
Tre le proposte previste per apprezzare al meglio la bellezza della chiesa ipogea, ognuna incentrata su un aspetto diverso della sua storia. La prima si intitola “Cripta serale a lume di lanterna” e accompagna i visitatori alla scoperta delle sue atmosfere più suggestive. La Cripta del Santo Sepolcro risale ai primi decenni dell’anno 1000, ma conserva ancora i pavimenti in pietra bianca di Verona del Foro, cuore dell’antica Mediolanum. Alla luce soffusa delle lanterne, svelerà i suoi segreti più reconditi, dalle vestigia romane del IV secolo alle figure e ai simboli della devozione medievale, legati alla storia delle Crociate e al culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il secondo percorso disponibile, affianca alla visita alla cappella sotterranea, un tour nella chiesa sovrastante, originariamente dedicata alla Santissima Trinità, che nel 1100, all’indomani della riconquista di Gerusalemme, fu destinata al culto del Santo Sepolcro. Proprio nella cripta si trova infatti una copia del sarcofago di Cristo, opera di maestri campionesi del Trecento, che secondo la leggenda, custodirebbe preziose reliquie della Terrasanta, ovvero la terra di Gerusalemme e i capelli della Maddalena portati a Milano
dai crociati lombardi.
“Cripta con il restauratore” è il titolo del terzo appuntamento, che da sabato 8 gennaio unirà il fascino di un luogo antichissimo con quello delle scienze moderne e delle ultime tecniche di restauro. Un esperto del sito accompagnerà i visitatori alla scoperta delle criticità dell’ambiente ipogeo attraverso i secoli e del suo recente recupero, che ha riportato alla luce le ricche decorazioni murarie originali e il cielo stellato dipinto sulle volte, memoria dell’iconografia sacra medievale.
Per informazioni: www.neiade.com