Cremona si prepara per presentare la più grande opera d’arte realizzata da una tra le più importanti pittrici rinascimentali, Sofonisba Anguissola.
Dal 9 aprile al 10 luglio il Museo Civico Ala Ponzone accoglierà la Madonna dell’Itria, oggi patrimonio della chiesa dell’Annunciata di Paternò. Il 26 maggio 1573 Sofonisba, le cui opere lo stesso Vasari aveva definito “meraviglie”, sposava il nobile siciliano Fabrizio Moncada. Dopo un soggiorno di anni trascorso a Madrid, alla corte della regina Isabella come dama di compagnia e tutrice all’ infanzia, la
pittrice cremonese veniva accolta nella piccola corte di Paternò dove si accingeva a iniziare una nuova vita. Nel piccolo paese alle falde dell’Etna rimase fino al 1579 quando, venuto a mancare il marito nel corso di un attacco di pirati nel mare di Capri, decise di fare ritorno a Cremona. In realtà non raggiunse mai la sua città, travolta dall'amore folle per il capitano della nave che la conduceva a Genova, dove si fermò, prima di tornare ancora una volta in Sicilia, questa volta a Palermo, dove morirà quasi centenaria.
La mostra attesa a Cremona, vuole raccontare proprio gli anni trascorsi a Paternò. L’attribuzione del dipinto non lascia spazio a dubbi, anche se osservando la pala sono evidenti differenti livelli qualitativi. Ad affiancare ampi tratti di pittura dove si riconosce il pennello dell’Anguissola, sono alcune porzioni di qualità inferiore; come risulta dall’atto di donazione. Il marito Fabrizio, si pensa, prese parte non solo nella preparazione dei colori, ma anche nella pittura. La popolare iconografia che all’inizio raffigura la Madonna a mezzo busto con in braccio il Bambino Gesù seduto in atto benedicente, e che la Vergine indica con la mano destra diventa, a partire dal Settecento, la figurazione nella quale la Vergine siede sopra una cassa lignea portata a spalla da due monaci. Il culto riservato alla Madonna, ebbe grandissima popolarità, e nel Settecento chiese a lei dedicate sorsero in tutta la Sicilia, mentre la Madonna fu proclamata patrona dell’isola.
Il 25 giugno 1579 Sofonisba, in procinto di lasciare l’isola, avrebbe affidato questa sua opera al convento dei francescani di Paternò. Da lì sarebbe stata spostata alla chiesa dell’Annunciata da dove alcun mesi fa è partita alla volta di Cremona per essere sottoposta ad un integrale restauro. La mostra esporrà la pala restaurata accanto ad altre testimonianze (tele, sculture, affreschi, dipinti su tavola) che permetteranno di seguire l’evoluzione del tema iconografico.