All’ Hangar Bicocca va in scena Metaspore, 20 opere dell’artista Anika Yi. Si tratta della più grande mostra mai dedicata all’artista coreano-americana, che proseguirà fino al 24 luglio 2022. Un’artista che quest’anno ha avuto l’onore di occupare la Turbine Hall della Tate Moderna di Londra. Parlerò di seguito cosa aspettarsi e descriverò, alcune delle opere esposte.
La galleria è composta da quelle che in realtà sono due installazioni più o meno uguali, chiamate “Effectively Synergizing Backward Overflow” e “Ice Water in the Veins”. le due opere sono bianche, con stampati quelli che a prima vista possono sembrare pattern decorativi, mentre in realtà si tratta di batteri al microscopio. L’artista si è affiancata per le sue opere d’arte e scienza, agli scienziati del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano. E’ arduo capire subito che sulle teche, le colorate e raffinate composizioni che si osservano, sono colture di batteri.
Inoltrandosi, vi è un paracadute militare gonfiato dall’aria a formare degli igloo leggeri e luminosi, e una curiosa borsa di design trasparente dove è quasi impossibile capire che al suo interno si trova gel per capelli e interiora di bovino. La particolarità di questa originale mostra sono le forme indefinite insieme a sprazzi di colori vivaci, ispirate alla natura e alla biologia. Tra le 20 opere anche sette vasche trasparenti riempite di gel per ultrasuoni verde vivo le quali, attraverso degli spilli, si ossidano, disegnano motivi scuri e più o meno geometrici sulla superficie viscosa e ben livellata. Una delle opere è composta da sei lampade circolari di alga laminaria da cui si irradia una luce calda che ricorda le sere d’estate dove, intorno alle lampade, all’aperto, vorticano insetti e falene, in questo caso, insetti robotici.
Collocata In fondo alla sala solo una coppia di oblò da lavanderia sulla parete scura. Aprendoli si sentono due distinti odori che l’artista ha creato in collaborazione con il profumiere francese Christophe Laudel e che rappresentano le emozioni contrastanti che accompagnano la fine di una relazione. Ma si insinuano nelle narici in malo modo. E sono persistenti. Uno in particolare riesce a ricordare bitume, polvere e ambienti mal sani insieme ad altre note non meglio definite in un sol colpo. Una mostra interessante e curiosa che offre sensazioni tangibili attraverso i cinque sensi, esplorando arte, scienza e natura. Consiglio una visita perché l’arte contemporanea, sa spingersi oltre il concetto pittorico e Hangar Bicocca sa sempre cogliere questi messaggi. La mostra è gratuita, quindi un motivo in più che potrebbe spingere a una visita, anche chi normalmente si sente un amatore esordiente, un appassionato di scienza, o semplicemente un curioso.