Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art,
questa settimana vorrei parlarvi della mia arte.
Molti di voi mi hanno chiesto di parlare delle mie opere, di spiegare da dove arriva il mio desiderio di colorare il mondo, da dove nasce la forte passione che all’arte mi lega.
Questa settimana vi voglio accontentare con un piccolo racconto.
Dovete sapere che il mio sogno ha radici lontane, dipingo fin da bambina e la mia prima mostra è stata a tredici anni, ho sempre disegnato, da piccola mio padre, ferroviere, mi portava con sé al lavoro, e lì, nelle stazioni della pianura padana, disegnavo e disegnavo per ore, in solitario silenzio.
Dall’ora poco è cambiato rispetto al disegno, ma la mia arte si è trasformata con me, seguendo il ritmo della mia vita, a scuola ho posto le basi tecniche del disegno, in ore e ore di tavole, colori, righe e copie.
Sono cresciuta con qualcosa dentro che mi diceva, che nonostante tutti i problemi intorno a me, io sarei stata artista.
La vita mi ha messo dinanzi, per un periodo della mia esistenza a strade diverse, alle quali sentivo profondamente di non appartenere, strade estranee alla mia natura.
Avevo allontanato l’arte, come un sogno impossibile, collezionando premi e mostre per passione, una passione che non mi bastava, schiacciata dalla mediocrità che intorno cercava di piegarmi la morte mi pareva l’unica soluzione possibile per fuggire a questo oblio.
Mi sono ribellata, sono tornata all’Arte come un assetato all’acqua dopo la sete del deserto, la mano si è impadronita della tela, la mente del pensiero continuo al mio nuovo mondo.
Sono partita dall’Amore, la forza che muove l’universo e le cose, dall’amore per il classico e sono nate le figure femminili interpreti delle mie tele.
Un esempio ne è Medusa, il contrasto tra la donna ed il mostro.
Medusa un “essere” mitico spesso rappresentato dai grandi artisti del passato.
Ho scelto di raffigurare il “mostro” nell’ attimo in cui è donna in ogni sua viscera, prima di pietrificare con il suo sguardo, prima della rinuncia della sua femminilità e alla bellezza ad opera degli Dei.
Le mani sono alla bocca, come atto di estrema seduzione, lo sguardo diretto allo spettatore, che deve essere “colpito”, ammirato, sedotto.
I capelli, nella mia arte rappresentano la vita, il suo intreccio di eventi, il suo avvolgersi, come i serpenti di Medusa, che nelle mia opera non si palesano, ma si nascondono mimetizzati, incorniciando un volto ove il mostro non è ancora visibile.
La Medusa affascinante e piena di rancore e dolore per la perdita di una parte di sé, una parte che le è stata negata, la bellezza.
La sua unica compagna diventa la morte, la morte della bellezza, la morte che essa promette ai suoi visitatori.
Medusa è l’immagine psicologica e filosofica della metà, metà donna, metà mostro, esattamente come ogni essere umano, mostra una parte e ne nasconde un’altra.
L’animo umano è condannato a Medusa, tristemente mascherato, ogni giorno ,da falsità ed inganno.
Medusa è l’umanità stessa, che in un gioco di seducenti sguardi, ti avvolge nelle sue spire e poi ti uccide.
Vi aspetto a giovedì prossimo con una nuova emozione di Dreaming of Art.