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Scoprire l'Arte nei borghi

Grazzano Visconti

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Benvenuti miei carissimi lettori e lettrici di Dreaming of Art,

questa settimana, parlando di arte in maniera più ampia, non posso non includere, in questo nostro viaggio, la scoperta di  un piccolo borgo medievale in un paese in provincia di Piacenza, Grazzano Visconti.

Uno dei borghi storici più belli d'Italia, così scenografico, fu ideato e realizzato agli inizi del 1900 dal Duca Giuseppe Visconti di Modrone con grande gusto e ricercatezza nei dettagli e nelle atmosfere.

Tutto in quel posto testimonia la storia della provincia di Piacenza  e non solo, parte della storia italiana pare proprio passare da lì.

Verso la fine del 1400, Gian Galeazzo Visconti, detto Conte di Virtù, con un editto a Pavia, concesse alla figlia naturale Beatrice, sposa del nobile piacentino Giovanni Anguissola, il permesso di costruire un castello, che nei secoli seguenti fu teatro di diversi fatti d’armi, in quanto feudo dei nobili Anguissola.

Questa  importante famiglia piacentina mantenne il possesso del maniero sin al 1884, quando la Contessa Fanny, nata  Visconti e sposata Anguissola, perse il marito e l’unico figlio lasciando i beni al fratello Guido Visconti, del ramo della Contea Milanese di Modrone.

Fu proprio Giudo Visconti a tramutare il borghetto in un villaggio neo medievale.

 Al suo ingresso, si torna indietro nel tempo in un'era dove la vita sembrava scorrere lenta padrona di uno scandire del tempo  diverso.

Era un'epoca anche  piena di mistero, quella medievale spesso narrata  come buia e contraddittoria.

Attorniata dalle meraviglie del borgo, mi immergo  in un mondo piccino e ben preservato,  tra il silenzio ed il sole cocente del meriggio.

In alcuni momenti la memoria corre al balcone di Romeo e Giulietta, che per alcuni versi l’architettura chiaramente rimanda , penso quindi  all'amore , alla curiosità di come tale sentimento fosse  parte di quella  realtà .

Sono sempre i dettagli a fare la differenza e a Grazzano le botteghe di fabbri, le produzione artistiche artigianali che sbucano dai negozietti adornati di fiori sono una vera espressione  di un mondo perduto .

Rossi gerani, incorniciano i balconi, i colori e le tante statue, i dipinti di madonne con bambino sono distribuite quasi una per ogni casa .

Le torri del Castello assumono l’imponenza tipica della fortezza viscontea, logge con merlature ghibelline, le facciate in mattoni diventano più armoniche  con le  decorazioni caratteristiche del gusto lombardo.

Una lussureggiante cornice di alberi secolari, viali e fontane, costituiscono il grande parco, mentre all’esterno sorgono edifici rispondenti in tutto alle linee stilistiche dei primi secoli dopo il 1000.

Tutto risulta collocato con estrema cura; e gli elementi dell’arredo urbano, fontanelle, balconi, finestre, colonnine, stemmi e iscrizioni sono in piena armonia nel paesaggio.

Estremamente interessante è  stata la visita al  Museo delle cere, collocato nel contesto , una raccolta  di pezzi artistici realizzati con una strabiliante  capacità, tali da sembrare  umani.

Sono statue, ideate  in collaborazione con i più grandi artisti italiani esperti in effetti speciali per il cinema e da costumisti di fama internazionale come Atélier Nicolao e il fumettista Giovanni Freghieri .

Il Museo delle cere ospita numerose statue che riproducono personalità storiche di grande rilievo che hanno vissuto a Piacenza o sono collegati ad essa per le ragioni più svariate.

Mi è parso di viaggiare nel tempo, anche attraverso i racconti del signor Maurizio che con estrema passione ha ridipinto ai mei occhi affascinati ogni attimo di quella vita trascorsa.

Il  Museo vive del sostegno dei visitatori e attraverso esso si può accedere alla conoscenza  della storia dalla battaglia sul Trebbia tra Annibale e i Romani, alle imprese del condottiero Alessandro Farnese, passando per Calpurnia, la moglie piacentina di Giulio Cesare e San Colombano, che dall'Irlanda giunse a Bobbio dove fondò il suo convento.

Da Papa Paolo III, che segnò il destino di Piacenza a Francesco Petrarca  a cui furono dedicati i famosi i tortelli con la coda.

Dal cardinale Giulio Alberoni  fino al ricercatore scientifico di fisica Edoardo Amaldi, il pittore piacentino di fama mondiale, Gian Paolo Panini assieme al librettista Luigi Illica,  la ballerina Virginia Zucchi e naturalmente come poter dimenticare Giuseppe Verdi e la duchessa Maria Luigia D'Austria .

Sono uscita da questo viaggio temporale, arricchita, entusiasta,, l’arte pervade ogni angolo, dall’architettura  circostante al minuzioso dettaglio delle mani “umane” dei personaggi in cera.

Un fantastico percorso  che vi invito a intraprendere!

Vi aspetto alla prossima  nuova emozione di Dreaming of Art.

 

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