Ridley Scott
La genialità non ha confini
Sir Ridley Scott è tra i massimi registi cinematografici della storia del cinema, almeno per chi scrive, per la genialità e la versatilità che ha dimostrato nei più svariati generi, dove ha segnato spesso delle vere e proprie pietre miliari. Sin dal suo primo film I duellanti, del 1977, con Harvey Keitel e Keith Carradine, che racconta l'estenuante lunga battaglia tra due ufficiali di cavalleria all'epoca delle guerre napoleoniche. Al quale fecero seguito due autentici capolavori di fantascienza, dal forte sapore visionario e dalle inquietanti riflessioni filosofiche, come Alien (1979), con Sigourney Weaver, e Blade Runner (1982), con Harrison Ford. In questi due film, Ridley Scott ha riscritto il genere della fantascienza, in particolare con il primo stabilendo un modello di riferimento per il genere, e con il secondo aprendo la strada al filone cyberpunk. Poi, per citare solo alcune delle sue opere successive, Black Rain (1989), con Michael Douglas, in cui rivisita il genere poliziesco, ambientando la storia nel mondo orientale con la sua cultura e i suoi codici di comportamento. Thelma & Louise (1991), con Susan Sarandon e Geena Davis, un road movie attraverso la provincia americana, che diventa un vero e proprio inno alla libertà da una vita grigia e soffocante. Il gladiatore (2000), con Russel Crowe, e Le crociate (2005), potenti affreschi storici. American Gangster (2007), ancora con Russel Crowe e Denzel Washington, ritratto crudo del mondo violento dei trafficanti di droga. Nessuna verità (2008), sempre con Crowe e Leonardo di Caprio, visione disincatata sullo spionaggio in Medio Oriente. Prometheus (2012), prequel di Alien, con Charlize Theron, con spettacolari effetti speciali, e The Martian (2015), con Matt Damon, storia di lotta per la sopravvivenza nello spazio. Tanti generi con un denominatore comune: l'originalità di pensiero che rende inconfondibili le sue opere cinematografiche.