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"EMMA L'APE REGINA" di SANDRA ROTONDO

Una storia d'amore a dimostrazione che gli esseri viventi sono tutti uguali.

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BIOGRAFIA

Sandra Rotondo è nata a Roma. Dopo essere diventata vegan ha sentito il bisogno di condividere con altri questa filosofia di vita, per farlo ha scritto il suo primo romanzo "Emma l'Ape Regina". Una storia d'amore a dimostrazione che gli esseri viventi sono tutti uguali.

PRESENTAZIONE 

Sandra Rotondo e il suo viaggio fantastico.

Emma l’Ape Regina, chi è? Da dove arriva? Quali sono le sue vere origini? Il lettore, non può che porsi domande e la lettura scorre inseguendo un’ape in volo, alla scoperta di chi sia davvero Emma. Splendida creatura, che si nutre solo di miele, acqua all’arancia e fiori.

Le margherite bianche, sono i fiori che più ama e che nelle occasioni speciali le vengono lasciate in dono. “Innocenza e amore fedele” è il significato di questi candidi fiori.

I Sommers, saranno i suoi genitori adottivi, due meravigliose persone che la copriranno di infinito amore, la proteggeranno da chi la vuole morta a costo della loro stessa vita, fino a quando saranno uccisi e lei rimarrà sola ancor prima di aver compiuto i diciotto anni.

Ma qualcuno continuerà a proteggerla, standole sempre accanto senza mai farsi vedere, il Capitano e Comandante Adrien Northman che l’ha amata dal giorno in cui la vide per la prima volta e che non potrà amare nessun' altra donna.

Emma conoscerà Luca Evans, lascerà la sua casa di campagna e si trasferirà in città, lavorerà nel suo locale, nel cuore di Parigi, il “Nettare” , fatto a forma di margherita. In questo luogo troverà amicizie e amori. Chi saranno, Api o umani?

Entreremo in un mondo sconosciuto a molti, quello delle api, impareremo ad amarle e non solo, combatteremo insieme per la salvezza del nostro pianeta.

Pagina dopo pagina, insieme ad “Emma l’Ape Regina”, tra fiori e profumo di miele, tra api e acqua all’arancia, tra battaglie e salvataggi di animali.

L’autrice ci regala un racconto in cui perdersi tra fantasia e realtà, un susseguirsi di emozioni che ci farà volare volteggiando,  proprio come un ape… ci porterà a scoprire l’amore e la bontà del miele.

(Raffaella Lamastra)

Buona lettura…

"EMMA L'APE REGINA"

I Capitolo

Allungai un braccio verso il comodino, alla sinistra del letto e con tutta la forza che riuscii a raccogliere, chiusi la mano a pugno e... bang! Dritto sopra il pulsante di quella maledetta sveglia.

Un mondo senza orari, ecco cosa ci vorrebbe! Spalancai la finestra della stanza lasciando entrare l'aria di una fresca mattina di gennaio, rifeci il letto e diedi una riordinata. Panni sporchi in lavatrice, una veloce spazzata al pavimento e spolverata ultra rapida, preparai i vestiti puliti che avrei indossato e feci una calda doccia in bagno.

Vivevo in un appartamento in affitto, a me toccava una sola delle quattro stanze con bagno annesso. Sinceramente, non conoscevo molto i miei coinquilini, non perché fossi una ragazza poco socievole, anzi, era solo una questione di orari: uscivo di casa la mattina presto e tornavo a notte inoltrata, ciò mi obbligava a fare le pulizie appena sveglia, per impedire che queste, accumulandosi, andassero a interferire con i miei giorni di riposo.

Scesi le scale con la solita energia, quarto piano con ascensore, che puntualmente non usavo, aprii il portone per uscire e...

"Ehm, signorina Sommers, mi scusi".

"Emma, il mio nome è Emma. Paul, glielo avrò ripetuto un centinaio di volte".

Paul, custode del palazzo, faticava a prendere confidenza, nonostante, più volte, gli avessi detto di darmi del"tu".

"Ehm, sì signorina Sommers... Emma, c'è una lettera per lei".

"Grazie Paul, buona giornata".  "Anche a lei, signorina".

Misi la lettera nella borsa e mi avviai.   Dall'abitazione al posto di lavoro c'era una distanza di venti minuti, che ogni mattina percorrevo a piedi, con il sole o con la pioggia.  Ero quasi arrivata, quando il mio cellulare squillò.

"Emma, sono Luca... scusami, ma devi farmi un grande favore, apri tu il locale stamattina, il fornitore sarà lì a momenti, io ho avuto un contrattempo, la macchina ha deciso che non vuole saperne di mettersi in moto, eppure ha solo due mesi di vita, quindi non so quando potrò arrivare, dà disposizione ai ragazzi di sala, lo sai oggi è lunedì giorno di pulizie".

"A Matt ricorda di preparare i dolci freschi, sono terminati e... Emma, grazie, grazie, grazie! A buon rendere! Sabato avrai il tuo giorno di riposo, non so cosa farei senza di te, a dopo".   E riattaccò.

Luca è il mio capo e il ragazzo più buono del pianeta, lavoro per lui da quasi un anno, da quando i miei genitori adottivi sono morti in un incidente d'auto. A lui devo molto. Ti serve una spalla su cui piangere? Luca c'è.   Hai bisogno di un compagno di merende? Lui è con te.   Per non parlare dello stipendio, che alla fine del mese, mi garantisce un tetto sulla testa e la manutenzione della casa di campagna, che i miei mi hanno lasciato in eredità.

Per questo e mille altri motivi non puntualizzai sul fatto che aprivo io il suo locale, non fosse altro perché ero il direttore di sala, che mi occupavo della fornitura, che sabato era già il mio giorno di riposo e che non mi aveva dato neanche il tempo di dirgli "buongiorno".

Davanti alla porta del "Nettare", così si chiama la caffetteria, presi le chiavi della tracolla e aprii.  All'interno c'era sempre un buon odore, gli aspiratori facevano la loro funzione, nessuno fumava e nell'aria permeava l'aroma dei dolci, che Matt, il nostro pasticcere, preparava con tanto amore e maestria.

I clienti affezionati attraversavano la città solo per gustare una fetta delle sue torte e godere quell'atmosfera calda e rilassata che si respirava nel nostro locale.  Si lavorava molto, durante la settimana, ma mai nel caos.  Per tacito assenso, tutti gli avventori rispettavano le regole del bon-ton.

Insieme a i dolci servivamo tisane, caffè, cioccolate, gelati, frutta fresca e altro ancora.  Il tutto rigorosamente da agricoltura biologica.  Nessun ingrediente era di origine animale, fatta eccezione per il miele.  Era un locale per vegani, ma chiunque sarebbe stato il benvenuto.

Attraversai il locale, raggiunsi la saletta del personale, posai la tracolla nel mio armadietto e tolsi la giacca di lana sintetica, diedi una fugace occhiata allo specchio vicino alla porta e via si cominciava.  Neanche a dirlo il campanello della porta sul retro, suonò.

"Buongiorno Augusto, ti stavo aspettando".

"Giorno a te Emma, come stai?".

"Bene, grazie. Oggi dovrai scaricare il furgone da solo, i ragazzi non sono ancora arrivati".

"Nessun problema Emma". "Dimmi, vuoi che scarichi la merce nel magazzino oppure porto tutto nella cucina?".

"Nel magazzino andrà benissimo, ci penserà poi Matt, a smistare i prodotti".

"Ok, allora mi dò da fare, stamattina c'è un gran traffico, appena finisco qui, devo correre dall'altra parte della città, per un'altra consegna".

"Ti lascio lavorare".

"Ehm, Emma... usciresti con me, una sera di queste?"-

E adesso? Come ne sarei uscita?

                                                           - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 

"Emma L'Ape Regina" di Sandra Rotondo - Editrice Albatros - IMAGO - NuoveVoci

Caro Lettore

Arrivederci al prossimo appuntamento letterario

 

 

 

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