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"LA GRAZIA DELL'ACQUA" DI ROSSELLA PADOVANO

Leggiamo un libro insieme: Solo la profonda grazia dell'acqua potrà unire gli opposti

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BIOGRAFIA AUTRICE

Rossella Padovano ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di Napoli prima di diventare stilista e designer di moda e accessori per diverse aziende italiane ed estere.

Docente allo IED di Roma per dieci anni è sempre stata attratta da tutte le forme di comunicazione. La vita lavorativa l’ha portata a viaggiare frequentemente in Europa e Oriente dove trascorre circa trenta giorni all'anno tra India, Vietnam, Cina e Hong Kong. Una delle ragioni per cui nasce il racconto ė proprio dovuta agli stimoli e alle riflessioni raccolte durante questi viaggi attraverso i contatti con la gente e le lunghe ore trascorse negli aeroporti, guardando e registrando i modi di fare e di vivere di persone di altre culture.   “La Grazia Dell'Acqua”,  ė il suo primo romanzo.


PRESENTAZIONE

Caro Lettore,

Solo la profonda grazia dell'acqua potrà unire gli opposti.

In un mondo medioevale risorto dalle ceneri di quello attuale, due popoli diversi sono stati divisi dalla guerra. Sottoposti a duri allenamenti sin da bambini, i Rosensin, atei, vegetariani, fumatori d’erba, sono riusciti a trasformare i limiti del loro fisico esile in punti di forza, diventando uomini e donne, abili guerrieri. Tuttavia rimane un loro punto debole, l’acqua. Malgrado agilissimi essi non sanno nuotare.

Conservatori e onnivori, gli Ardesiani pregano i loro dei con ardore, trascorrono un’infanzia serena e mandano solo gli uomini in guerra. Certi della loro superiorità essi tollerano sempre più a fatica la tregua con Rosemund e frequenti sono le dispute armate tra i giovani di entrambi i popoli.

Evan, figlio del Re di Ardesia, studioso di scienze e abile spadaccino sfida spesso la principessa di Rosemund, ragazza audace e sfrontata, in veementi duelli. Pur arrivando a desiderare l’uno la morte dell’altra, una notte si incontrano senza riconoscersi ad un ballo in maschera.

Dopo la festa, tra i due giovani inizia una drammatica relazione che li spinge a sfidare la preclusione per la quale i matrimoni tra le due razze non sono ammessi.

Il potente e illuminato Percy-Bysse, abile commerciante inviso al re di Ardesia per la sua influenza sull’economia del regno, aiuta e consiglia i due giovani a tessere la loro storia d’amore.

Dopo complicate vicende, le famiglie accettano le volontà dei due amanti, ma nel frattempo, una presenza oscura sta per calare una nuova ombra sul loro destino.

“La Grazia dell’Acqua” è un romanzo che tratta i temi classici della narrativa, amore e odio, con contaminazioni provenienti dal mondo fantasy.

L’autrice, affezionata a entrambi i generi, scrive passando per Shakespeare e i suoi meravigliosi testi, a Virginia Woolf e il suo modo moderno di scrivere, a Jane Austen con i suoi personaggi reali e romantici e a molti altri.

Oltre alle  vicende  che si intrecciano inevitabilmente nonostante le distanze e la rivalità atavica tra i due regni, anche i sentimenti dei personaggi saranno sottoposti ad ardue contese in un tragico crescendo dove l’amore vince e perde.


Buona lettura…


La Grazia dell’Acqua

Capitolo 2

“Hanno aggredito uno dei nostri.” Esordisce Laran, irrompendo nel laboratorio di suo fratello.

Il giovane si limita a puntare su di lui uno sguardo che sembra di acqua e a inarcare un sopracciglio.

“E allora?” Fa in tono neutro.

“Bisogna fare giustizia!” Esclama Laran, infervorandosi.

“È morto?” Chiede l’altro, mentre continua ad allineare con cura su un lato del tavolo delle provette.

“Diamine, no.”

“E allora non è il caso che ce ne occupiamo. – Replica con estrema calma. – Chi è stato coinvolto?”

“Il figlio del nobile Lorcan. E Ash, la ninfetta carina.”

“Sono tutte carine le ninfette, Laran.”

Il ragazzo sorride e annuisce, approvando il commento. Suo fratello minore, Evan, ne capisce di belle donne ed è quello che a corte ne ha più di tutti, anche di lui che come erede al trono dovrebbe godere di maggior considerazione. Ma Evan deve avere qualche dote speciale, perché tutte prima o poi cedono al suo fascino. Anche quelle sposate. Sarà perché declama versi e racconta loro tutte quelle storie sulle stelle e sul cosmo, e le donne quando iniziano a osservare il cielo sprofondano tutte nel romanticismo più sciocco, e lì, il fratello scaltro sferra il primo colpo.

Il resto si può facilmente immaginare. Riceve più Evan di Thornstorm nei suoi appartamenti che Re Sigmund, loro padre, nella Sala delle Udienze.

“Tutte carine e attaccabrighe.” Conclude l’erede al trono.

Evan dal canto suo non vede il motivo di tanto subbuglio. Rosensin e Ardesiani non hanno mai avuto rapporti se non utilizzando improperi e spade.

“I duelli nostro padre li ha proibiti, Laran. – Gli ricorda il ragazzo senza accalorarsi troppo. – Dovresti ricordartene.”

“Senti chi parla. Non eri tu l’altro giorno che stavi per infilzare i due mangia-semi al confine? Se non ti avessi fermato li avresti fatti a pezzi.”

Evan se ne ricorda sin troppo bene.

Provocare con le parole è il primo passo.

Minacciare è il secondo e porta dritto al ferro.

Il resto viene da sé. Inevitabile, come se fosse un’attitudine a danzare o a leggere. Una passione che ogni Ardesiano degno di quel nome non riesce a dominare. Anche lui. Lui che nascondendo la sua noncuranza, schermisce per dovere, perché si confà a un principe e non condivide la stessa ardente inclinazione di Laran verso le armi.

Lui preferisce di gran lunga la letteratura e la poesia, e dilettarsi negli studi di astronomia, botanica e chimica. La sintesi degli estratti dalle piante, che composti tra loro danno vita a sostanze nuove, lo affascina più delle complicate strategie di guerra, e la luce di una stella lo entusiasma più della luce riflessa dalla lama di una spada.

Pur essendo legato da un profondo affetto al fratello maggiore riconosce di aver ben poco in comune con lui.

Laran trascorrerebbe la sua vita in Sala d’Armi, e pensa solo a futili e sciocchi divertimenti, teme e anela il giorno in cui salirà al trono.

La fine della giovinezza, dell’essere spensierati, ma anche il ricevere il dono che gli spetta di diritto: la corona. Lui sarà il Re di Ardesia, uno stato florido e dimostrerà il suo talento. Sarà un re giusto e suo padre sarà orgoglioso di lui. Compiacere Sigmund è una delle aspirazioni di Laran, invece Evan non se ne cura affatto.

Diversi. Fisicamente e nelle attitudini. Solo l’odio verso Rosemund li accomuna, e le aggressioni nei confronti dei rivali. Eppure l’aggressività non è una sua peculiarità, si ripromette ogni volta di comportarsi diversamente, ma la razionalità e la legge non lo aiutano quando poca distanza e il ferro lo separano da un Rosensin. Sente già il sangue ribollire, come lava pronta a scorrere fluida per bruciare tutto ciò che incontra sul suo percorso, quando ripensa all’altro giorno. La sua mano frenata dal fratello, il suo intervento non ha fatto di lui un assassino.

Si rischiano pene severe ad Ardesia. È la legge di suo padre, che lui, come tutti è tenuto a rispettare, pur essendo il secondogenito dei Thornstorm, il fiore all’occhiello di Inger, sua madre. Il ragazzo calmo, prudente e riflessivo che lei tanto ama perché riconosce in lui il riflesso di se stessa. È vero in parte ciò che vede. Il resto è ben diverso. Celare. Una delle sue doti. La discrezione è una qualità imprescindibile. Quando duella infrange la legge in maniera silenziosa, e lo è altrettanto quando tesse le trame delle sue innumerevoli relazioni amorose. Discrezione. Solo così le donne si fidano. Ma non è quello il suo intento, lui è riservato per natura, non ostenta nulla, gli basta la consapevolezza personale. Il resto è un diversivo di cui lui non ha bisogno.


"LA GRAZIA DELL'ACQUA" d ROSSELLA PADOVANO - ED. LETTERE ANIMATE

Contatti:

http://on.fb.me/1IxAjxX

http://bit.ly/1M6bzuw

http://rosspnx.wix.com/rossella-padovan


Caro Lettore, arrivederci al prossimo appuntamento letterario.

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