In provincia di Sondrio, incastonata la le Alpi, ho scoperto la meravigliosa Valchiavenna, forse meno nota della cugina Valtellina ma certamente perfetta per ciò che cerco in un viaggio.
Dato che non molti avranno un mese da passare in questa meravigliosa valle, propongo solo due itinerari: le Cascate dell'Acquafraggia e i crotti, una sorta di cantine naturali formatesi sotto i massi di antiche frane da cui spira il "sorel", una corrente d´aria a temperatura costante (intorno agli 8°, fresca d´estate e tiepida d´inverno, che rende l´ambiente ideale per la maturazione del vino e la stagionatura di salumi ed insaccati).
All'´imbocco ovest della Val Bregaglia, a Borgonuovo impossibile non restare suggestionati da ciò che si intravede delle cascate dell´Acquafraggia...ed è solo una piccola parte! Il torrente omonimo nasce dal pizzo di Lago a 3050 msm, in un punto di spartiacque alpino dal quale scendono fiumi che sfociano nel mare del Nord, nel mar Nero e nel Mediterraneo. Scendendo verso il Fondovalle percorre due valli sospese, ambedue di origine glaciale, l´una sui duemila e l´altra sui mille metri di altitudine. L´Acqua Fraggia forma quindi una serie di cascate, di cui quelle più in basso, con il loro doppio salto sono solo le più suggestive. Si capisce così l´origine del nome Acqua Fraggia, da "acqua fracta", cioè torrente continuamente interrotto da cascate. Dalla sommità delle cascate si percorre un sentiero attrezzato tra castagni, ginestre e rocce da cui ammirare uno stupendo spettacolo naturale: se vorrete avere la sensazione di essere "dentro" la cascata vi suggerisco una breve deviazione sulla destra per raggiungere un ampio terrazzo. Per i più naturalisti ci sono diverse escursioni, ma quella che senza dubbio mi sembra più intrigante è il percorso sulla mulattiera, che sale all´antico borgo di Savogno con lenti tornanti, facendo rivivere momenti di storia delle genti di montagna.
Dopo la parte naturalistica è d'obbligo affrontare quella bucolica, e qui entrano in gioco i crotti! Incastonati fra le rocce, addossati gli uni agli altri quasi ogni comune ne presenta numerosi, che formano insiemi edilizi ed urbanistici suggestivi e perfettamente inseriti nella natura. Il crotto in Valchiavenna è privato e si eredita come qualsiasi altro bene: gli abitanti della zona nel corso degli anni vi hanno costruito rustici sedili e tavoli in pietra ollare, per degustare i prodotti locali n famiglia. Nei crotti più ricchi si aggiunse anche una saletta, dove potersi anche scaldare d´inverno al fuoco del camino, alcuni hanno addirittura balconcini e dipinti anche esterni.
Ma...ecco la bella notizia!!! Alcuni crotti sono aperti al pubblico e sono diventati ristoranti dove viene offerta una cucina genuina e ricca di tradizione in un ambiente tipico a cui non manca un tocco di raffinatezza. Cosa mangerei se non avessi lo stomaco più piccolo degli occhi??? Sicuramente una antipastino di bresaola, (qui "brisaola"), poi i pizzoccheri della Valchiavenna (diversi dai tradizionali valtellinesi perchè conditi con la magnocca, formaggio tipico, a cui si aggiungono aglio e salvia soffritti nel burro), due costine alla pioda (cotte cioè su pietra ollare) e magari una fetta di torta Fioretto (qui chiamata Fügascia de Fiorétt e caratterizzata dai semi di anice).
Un'ottima occasione per visitare questa valle coinvolgendo tutti i sensi è la 55° Edizione della Sagra dei Crotti di Chiavenna (che poi è anch eil comune che ne ha in maggior numero sul proprio territorio): domenica 7 settembre e la settimana successiva da venerdì 12 a domenica 14 sono a vostra disposizione "percorsi spuntino" e "percorsi completi" adatti ai più audaci a tavola. In queste giornate si aprono eccezionalmente al pubblico anche crotti privati, anche se l'affollamento non permette di gustare la poesia e l'atmosfera tipica. Dunque meglio un sopralluogo prima, seguendo la voglia di un po' di fresco che sono certa...in qualche giorno di agosto vi prenderà !