E’ alquanto difficile dire che la stagione di Nico Rosberg sia negativa; il pilota figlio d’arte è nella sua annata migliore e ha contributo molto alla recente e storica vittoria della Mercedes nel campionato costruttori. I numeri parlano chiaro: 13 podi (di cui 8 consecutivi) in 16 gare, 8 pole e 4 vittorie. Ha quindi tutto per vincere un mondiale, soprattutto per la costanza dei risultati, spesso tipico dei piloti tedeschi, e fino al Gran Premio della Germania di luglio sembrava essere il favorito con 14 punti di vantaggio su Hamilton.
Da Hockenheim in poi però qualcosa sembra essersi inceppato nel proseguimento del mondiale. In tre mesi Rosberg ha perso la vetta del campionato perdendo ben 31 punti sul compagno di squadra, zero vittorie, il ritiro al via sfortunato a Singapore e “solo” quattro secondi posti. Nico ha poi forse “giocato” un po’ troppo con il carattere e il talento di Lewis, qualche comportamento dubbio del figlio di Keke su Hamilton come a Monaco e il più recente a Spa, ha mostrato il lato più forte e anche inaspettato del campione del mondo 2008. Freddo e quasi impeccabile nelle quattro vittorie consecutive tra settembre e ottobre con quel sorpasso da urlo su Nico a Suzuka che ha sancito la superiorità tecnica tra i due piloti.
Non si può obiettare niente alla stagione di Rosberg, ma è adesso che Nico dovrà tirare fuori il meglio di sè per dimenticare questa periodo poco felice del suo comunque ottimo mondiale e invertire la rotta anche in tre circuiti in cui il suo miglior risultato è il terzo posto ad Abu Dhabi l'anno scorso.
Mondiale già deciso? No, non tutto è perduto per Rosberg, anche se psicologicamente sfavorito, perché 17 punti sono pochi grazie anche al fatto che mancano tre Gran Premi e nell’ultima gara ad Abu Dhabi il punteggio sarà doppio. L'avvincente sfida tra i due non è finita e Rosberg è il primo a esserne convinto.