E’ la gara più folle e amata del campionato, l’appuntamento stagionale della Formula 1 più mondano e più atteso dai fan, ma soprattutto dai piloti. A chi non piacerebbe assistere o provare l’ebbrezza di un giro ad alta velocità sull’inimitabile tortuoso circuito cittadino di Montecarlo? Il Gran Premio di Monaco, arrivato all’edizione numero 61, è una gara a sé, vincere poi è quasi paragonabile alla vittoria di un mondiale, significa entrare di diritto nell’olimpo della Formula 1. Trentatré piloti hanno avuto questa soddisfazione, tra cui Senna, Graham Hill, Michael Schumacher, Prost, Moss e Stewart. Il re è senza dubbio Ayrton, maestro nella guida tra i mille pericoli e difficoltà del circuito con 5 pole e 6 trionfi (cinque consecutivi tra il 1989 e il 1993). Ci piace ricordare anche la bella e unica vittoria in carriera di Jarno Trulli nel 2004 con la Renault, un grande riconoscimento per un pilota che avrebbe meritato di più nei suoi anni in F1.
Anche quest’anno le emozioni non mancheranno; l’intensa sfida tra Hamilton (100 punti) e Rosberg (97) è arrivata al sesto atto. Nico, dopo quattro trionfi consecutive di Lewis, non può più accontentarsi del secondo posto, bissare la pole più vittoria del 2013 sarebbe l’ideale. Sarà ancora solo duello Mercedes? Montecarlo ha troppe insidie e soprattutto il livello di attenzione deve essere sempre al massimo, basta un minimo errore e rovini il weekend. Se diamo un occhio ai precedenti Alonso è il migliore: due pole e altrettanti successi nel 2006 e 2007 e ieri nelle prove libere pomeridiane sul bagnato è stato il migliore. Potrebbe essere l’asturiano la lieta sorpresa? La Ferrari però, su un circuito storicamente favorevole alla McLaren con 11 pole e 15 vittorie (di cui ben sei di fila tra il 1988 e il 1993), non arriva davanti a tutti dal 2001 con Michael Schumacher. Rompere questo lungo digiuno sarebbe l’ideale per dare fiducia agli uomini della scuderia di Maranello, ma Mercedes e Red Bull sembrerebbero ancora in vantaggio come prestazioni.