A voi un'altra pagina del mio diario per Dahab, ora dal 2013. Buon viaggio :-)
"Prendi un uomo che dorme tutte le notti sotto le stelle. Che vive giorno e notte a stretto contatto con i cavalli. Che con loro parla, e grida, e canta, e loro lo ascoltano e gli obbediscono. E oltretutto ogni intonazione della sua voce, ognuno di questi suoni è sensuale.
Prendi quest’uomo che ha vissuto una vita con sandali ai piedi perché si sente costretto dentro scarpe chiuse (e non parliamo di stivali per cavalcare – mai messi).
Prendi quest’uomo che ama cavalcare senza sella, che doma i suoi cavalli da zero, che stringe le fibbie delle selle con i denti, che lecca le sigarette fatte a mano guardandoti, che parla lentamente usando poche parole e a bassa voce, con dolcezza.
Prendi quest’uomo che comunica con i silenzi, che adora i silenzi del deserto e che ti dice che ha il Sinai nel sangue, che come capita a te non riesce a staccarsene pur non essendo nato qui.
Prendi quest’uomo che per annuirti o per farti cenno che si parte al galoppo stringe gli occhi e fa un lievissimo cenno affermativo con la testa, senza mai il bisogno di scomodare le parole.
Prendi quest’uomo che ha la pelle scura e le mani affusolate e forti perfette, dure come mai avevi sentito dura pelle umana prima.
Ecco, prendi un uomo così, e mentre sei rilassata in un’oasi del deserto a bere un tè con lui, mettici in bocca una melodia di parole arabe che inizia a canticchiare sorridendoti come fosse la cosa più normale del mondo….
A cavallo mi vengono tra i pensieri più profondi e più veri di una vita. Certe volte mi inganni: ti elevi, ti attacchi al sogno e diventi leggenda. E io devo lottare come una fiera dentro me stessa per ricordarmi che sei solo un uomo.
Sì, forse sono una foglia nel vento. Non ho paura: significa che sono nelle mani di Dio."
(Altri scritti e pubblicazioni: www.soniaserravalli.wordpress.com)