Che bella cosa na jurnata 'e sole
N'aria serena dopo na tempesta!
Pe' ll'aria fresca pare già na festa
Che bella cosa na jurnata 'e sole
Ma n'atu sole
Cchiu' bello, oi ne'
'O sole mio
Sta 'nfronte a te!
'O sole, 'o sole mio
Sta 'nfronte a te
Sta 'nfronte a te!
La mia allieva Rebecca suona questa canzone con molto entusiasmo, la canzone è leggera e molto cantabile ed ogni volta crea un’atmosfera magnifica nel Music Point...
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita ha intonato ‘O Sole Mio”. A occhio e croce, tutti. Si, perché stiamo parlando della canzone più conosciuta al mondo, arrivata addirittura nello spazio. Non si tratta di un’esagerazione: ‘O Sole Mio’ fu intonata dallo stesso Jurij Gagarin durante il primo viaggio spaziale della storia!
Ma sapete che, la musica e le parole di ‘O Sole Mio’ furono composte in Ucraina precisamente nel 1898, quando Eduardo Di Capua era in tour col padre violinista a Odessa (città a sud dell’Ucraina, sul Mar Nero). Nel mio paese di nascita.
A quei tempi, i musicisti napoletani erano molto richiesti in Europa.
“Vieni, vieni, Edoardo! Mamma mia! Violino!:)
Di Capua si ricordò per caso che l’amico Giovanni Capurro gli aveva scritto su un foglio di carta delle parole che voleva fossero messe in musica: il maestro tirò fuori il foglietto che aveva in tasca, si sedette al piano e venne fuori la canzone che conosciamo oggi. Il musicista non immaginava che quel brano avrebbe raggiunto un successo planetario che sarebbe durato nei secoli!
Milioni di artisti si sono ispirati a lui, creando addirittura versioni parallele del brano come la melodica “It’s Now Or Never” di Elvis Presley: in tutte le lingue e con tutti gli strumenti.
E rimane per sempre una calda canzone napoletana ispirata al Sole che tramontava sul Mar Nero dopo una tempesta.
Il Sole, che colorava il cielo e l’acqua di colori magnifici.