Alessandro Pondi è uno sceneggiatore cinematografico (suo lo script di K il bandito) e autore di diverse serie televisive tra le quali Il bambino della domenica, Il Commissario Manara, Don Matteo, Compagni di scuola, Questa casa non è un albergo, Grandi domani, Sweet India, Cuori rubati.
E' autore della raccolta noir Omicidi all'italiana, e del romanzo Gli angeli non mangiano hamburger.
Ha scritto inoltre diverse piece teatrali tra le quali Una donna in casa e Un po' prima della prima.
Dal 2007 fa parte della factory creativa 9mqstorytellers insieme a Riccardo Irrera, Paolo Logli e Mauto Graiani.
Recentemente ha firmato le sceneggiature di Natale in Sudafrica e Il signore della truffa.
Esordisce nel 1997 con il romanzo Gli angeli non mangiano hamburger e successivamente inizia a scrivere per la televisione e il cinema accanto ai suoi due maestri: Luciano Vincenzoni e Tonino Guerra.
Ospite di Sestodaily, per voi lettori un'intervista in esclusiva!
-Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo artistico?-
"E’ accaduto tutto molto presto. Sono nato e cresciuto a Ravenna, una deliziosa città d’arte. Casa mia è posizionata in un punto strategico: a cinquanta metri in linea d’aria dalla Rocca Brancaleone - dove d’estate, grazie anche al nostro concittadino Riccardo Muti, si sono sempre organizzate opere e concerti di musica classica – e a duecento metri dal Teatro Alighieri, dove già all’età di 7/8 anni ho scoperto la prosa. E così, mentre i miei compagni di gioco frequentavano scuole di calcio o di tennis, io ho iniziato a frequentare il teatro."
-E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?-
"Senza dubbio la passione e la mia continua voglia di sognare. E poi penso che scrivere, immaginare storie, personaggi e scenari, sia l’unica cosa che sappia fare veramente. E non potrei farne a meno. Sarebbe come dire di smettere di sognare."
-Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?-
"Parafrasando Giuseppe Moscati, il successo dipende da se stessi. Credo che nella vita professionale di ognuno di noi siano molto importanti le amicizie che si fanno, gli incontri, i rapporti interpersonali con altri professionisti… sicuramente il confronto, lo scambio, l’interazione ti aiutano a crescere professionalmente e umanamente, ma il successo – se per successo si intende la realizzazione di se stessi – te lo costruisci da solo, giorno dopo giorno, passando da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo, perché sei animato di passione, tanta tenacia e voglia di emozionarti ed emozionare ancora. "
-Un aneddoto che mentalmente non ti lascia.-
"Non ho un aneddoto preciso, ma un bellissimo ricordo legato al mio maestro Luciano Vincenzoni, uno dei più famosi e stimati scrittori di film del nostro cinema. Per me il più grande di tutti, assieme a Billy Wilder. Avevo poco più di ventanni e ottengo il mio primo contratto da sceneggiatore per una serie televisiva di Mediaset. Il mio editor sarebbe stato proprio lui, il grande Luciano Vincenzoni. Lo incontro a casa sua, di mattina, in un bellissimo appartamento di Parioli. Suono alla porta e mi apre un signore affascinante, un po’ ombroso, con addosso un gessato bianco e un bicchiere di Porto in mano. Mi squadra da capo a piedi e mi fa: “ti piacciono le donne?” Io faccio sì con la testa e lui, tenendomi sempre sull’uscio: “Allora dovresti fare il regista, non lo sceneggiatore.” Gli chiedo il perché, e lui mi risponde che lo sceneggiatore è un grande affabulatore, che con le parole riesce a conquistare le donne… le invita a cena, le riaccompagna a casa. Con la scusa dell’ultimo drink riesce a farsi invitare di sopra… le spoglia, le bacia… ma poi alla fine, solo il regista riuscirà a portarsele a letto. Poi Luciano mi fa un gran sorriso e mi fa entrare. E per un anno tutte le mattine le ho trascorse da lui nel suo appartamento di Via Giacinta Pezzana ad inventare storie."
-Parlami del tuo ultimo progetto.-
"Quest’anno è stato un anno molto prolifico. Io e Paolo Logli, il mio cosceneggiatore e compagno di viaggio da tanti anni, abbiamo scritto “L’oro di Scampia” e “A testa alta” due film per la tv, il primo di forte impatto sociale, il secondo invece un film storico sul martirio di tre Carabinieri alla fine della seconda guerra mondiale. Adesso abbiamo appena concluso di scrivere due commedie per il cinema. Una avrà come protagonista il comico Maurizio Battista e la seconda è una commedia sentimentale dal titolo “Poli Opposti”. Mi piace spaziare da un genere all’altro. E’ stimolante e avvincente. E’ un modo per continuare a mettersi alla prova. Ma ci sono altri progetti in vista, tra i quali una black comedy ambientata negli anni 60. Un progetto molto divertente e ambizioso che sarà girato tra New York e la Sicilia. Ma più di questo, per il momento, non posso dirti."
"Per realizzare il tuo sogno, con quale regista vorresti lavorare?"
"Beh, guarda, la lista è lunga. Se proprio devo sognare direi senza dubbio Ethan e Joel Coen. Ma che dire di Steven Soderbergh o Gus Van Sant? C’è l’imbarazzo della scelta. Rimanendo in Italia invece sono molto affascinato dal cervello e l’estetica di Paolo Sorrentino e dalla bravura e capacità di messa in scena di Gabriele Muccino."
-Definisciti in tre parole.-
"Sono un estroverso cocciuto funambolo."
-Se tornassi indietro cosa non faresti?-
"Sicuramente non fumerei perché so quanto è difficile smettere!"
E... ti aspetteremo con ansia Alessandro...come si fa con "il caffè sospeso"!!!
A proposito...non "mandare in fumo" i nostri sogni...ma torna a parlarci di te!
Stelle di Giorno vi da appuntamento a domani, per un'altra intervista, un'altra emozione!