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Pino Ammendola: Il mio successo? Lo devo a chi ha creduto in me!

Maria Letizia Gorga: la mia compagna, ha portato al successo i testi che ho scritto per lei!

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Chi è Pino Ammendola?

Nasce a Napoli, il due dicembre del 1951, da una vecchia famiglia napoletana, con lontanissime ascendenze spagnole dal lato della nonna paterna, Donna Olimpia de Giacomo e qualche altrettanto lontana influenza siciliana dal lato materno.

Come molti napoletani doc, coniugo, puntualità svizzera e stakanovismo teutonico, ad una filosofia di vita molto permissiva e accomodante.

Dice di se stesso...

Ho cominciato ad avvicinarmi al mondo dello spettacolo nel ‘63, partecipando ad alcuni sceneggiati televisivi e svolgendo un’intensa attività teatrale con un piccolo gruppo studentesco, fino ad avere la fortuna di una comparsata in un film di grande successo come “Operazione San Gennaro” di Dino Risi. Ho passato alcuni anni, alla ricerca della mia vera strada dividendomi tra il teatro, gli sport estremi (paracadutismo e motociclismo su pista, senza mai eccellere a parte un’ unica fortunosa vittoria, in una gara del campionato cadetti nel ‘68) e gli studi, che l'educazione borghese ed una certa passione per il libro mi impedivano di trascurare. Dopo la bufera politica dei primi anni settanta che mi aveva fortemente coinvolto, nel ’73 grazie all’attore e regista Arnaldo Ninchi, sono partito per la mia prima tournée teatrale, con “Le mani sporche” di J.P. Sartre.

Nel ‘75 poi mi sono laureato con lode in Giurisprudenza, con una tesi di ricerca sulla poesia licenziosa dei giuristi napoletani del ‘700. A quel punto mi toccava scegliere cosa fare da grande. Nel ‘76 l’incontro con Achille Millo, che considero il mio vero maestro, fu decisivo e mi spinse a dedicarmi anima e corpo, al mestiere dell’attore. Ho scelto forse la strada meno facile, ma sicuramente quella che mi dettava il mio istinto e se tornassi indietro la ripercorrerei con lo stesso entusiasmo! Grazie al mio mestiere infatti, ho fatto esperienze uniche, ho viaggiato tantissimo ed ho conosciuto persone straordinarie! Oltre che con il grande Millo in quegli anni ho avuto il privilegio di lavorare con la Compagnia dei Giovani, con Tino Buazzelli, con Salvo Randone e di essere diretto da Mario Landi, da Alessandro Fersen, da Edmo Fenoglio, da Attilio Corsini e tanti altri.

Nel 1984 mentre ero a lavorare a Los Angeles ho preso parte ad uno stage per attori stranieri, presso la “Lee Strasberg School” e questo mi ha definitivamente convinto che facevo il lavoro più bello del mondo. Nel ’93 poi, dopo il successo riscosso interpretando “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” di Alessandro Capone, ho cominciato a recitare delle commedie scritte e dirette da me, ottenendo subito un buon riscontro dalla critica ed un favore del pubblico che ancora mi accompagna. Alla attività teatrale, che ha spaziato da registi impegnati come Gabriele Lavia a quelli più attenti alla comicità, come Ninni Pingitore, ho sempre però alternato quella cinematografica e televisiva, partecipando a numerosi film, sceneggiati e short pubblicitari,

con maestri come Steno, Dino Risi, Enzo Trapani, Sandro Bolchi, Anton Giulio Maiano, Lina Wertmuller, Tinto Brass, Marcello Aliprandi, Francesco Maiello, Pino Passalacqua, Luciano Emmer, Alberto Sironi, Seth Pelle, Franco Giraldi e con giovani di straordinario talento come Alessandro D’Alatri, Cinzia Th Torrini, Maurizio Zaccaro, Franco Amurri, Oliver Parker e Giuseppe Tornatore. Senza trascurare il doppiaggio, che ho cominciato con un piccolo ruolo nel “Decamerone” sotto la direzione dello stesso Pasolini. Ho poi lavorato per Fellini, Monicelli, Loy, Scola, E. M. Salerno, Damiano Damiani, Franco Rossi, Gianni Amelio,

i Taviani e persino Stanley Kubrick. Ho prestato la mia voce a molti attori stranieri tra cui Jerry Lewis, Jud Hirsc, Henry Gibson, David Corradine, Brad Davis, Prince, Murray Abraham, Antonio Banderas, Dana Carvey, Jack Villeriè, Roman Polansky e a famosi personaggi dei cartoon come Gatto Silvestro, Spigot, Rikety Roket, Sakura, o della pubblicità come Ettore, il cane parlante di una nota compagnia telefonica. Per il cinema ho diretto il film “Stregati dalla Luna” tratto dalla mia omonima commedia ed in qualità di autore ho firmato molti successi comici: da “Nemici di casa” a “Carabinieri si nasce”,

da “Coppie in multiproprietà” ad “Orgasmo e pregiudizio” ed alcuni spettacoli musicali particolarmente apprezzati dalla critica, come “Osceno Novecento”, “40 anni e sono ancora Mia”, “Mercedes Sosa, la Negra” ed “Avec le temps, Dalida” sulla vita della straordinaria artista italo francese, uscito in DVD e distribuito in tutto il mondo dalla C.N.I. Ma i miei veri successi sono altri! Da molti anni sono legato ad una straordinaria compagna di vita e qualche volta anche di scena, l’attrice Maria Letizia Gorga.

Ho un figlio con cui ho un meraviglioso rapporto, Claudio, che sin da piccolo si è appassionato al mestiere dello spettacolo, conseguendo oggi apprezzabili risultati. Viaggio moltissimo, soprattutto in barca a vela, ho la fortuna infatti di partecipare alle spedizioni dell’Arawa, un catamarano di ottantaquattro piedi, con cui insieme ad Alessandro Cavalletti, un maestro del documentario, realizziamo un programma di reportage sulle piccole isole non toccate dal turismo, che abbiamo chiamato “Le isole dei non famosi”. Ho molte passioni, prima fra tutte la cucina, in cui credo di esprimere il meglio del mio temperamento artistico, poi viene la pesca subacquea e le immersioni in generale, la moto, gli scacchi e come si sarà già capito, i viaggi in posti sconosciuti. Insomma, nonostante viva in Italia, potrei donare la mia camicia al re della favola, perché mi considero un uomo felice!  

L'Intervista a Sestodailynews!

 

Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo "artistico"?

"Avevo nove anni e quell’anno passavo le vacanze estive con il mio fratellino in collegio, in un paesino della Francia (mia madre sognava di migliorare la nostra educazione con l’acquisizione di una lingua molto alla moda in quei tempi… in realtà ero io ad insegnare colorite espressioni napoletane ai ragazzini francesi!). Il caso volle che una compagnia di teatro locale, avesse bisogno di un bambino per una comparsata. Doveva entrare in scena in pigiama e chiamare la mamma come risvegliandosi da un’incubo. Io ero particolarmente vivace ed egocentrico, così feci di tutto per mettermi in evidenza e logicamente fui subito scelto. Quando la sera dopo entrai sul palco, l’emozione fu immensa. Quella luce che non mi permetteva di vedere oltre, facendomi sentire come in un mondo sospeso, la percezione del pubblico in attesa, l’adrenalina che inconsapevolmente avvertivo tutt’intorno e alla fine il rito liberatorio degli applausi con tutti quegli occhi fissati su di me, mi convinsero che “quello”, era il mestiere che volevo fare da grande: il Teatro! Poi qualche anno dopo ho cominciato a recitare con un gruppo studentesco fino ad una vera e propria occasione professionale accanto a Nino Manfredi, un piccolo ruolo in un film che ebbe grande successo “Operazione San Gennaro” di Dino Risi."

E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?

"Potrei dire che non so fare altro... Ma non sarebbe vero, ho parecchie competenze e soprattutto molte passioni! Quello che mi spinge a continuare questo meraviglioso e faticosissimo mestiere si riassume in due motivi: da un lato la curiosità, la curiosità della vita degli altri... Di personaggi sconosciuti... Di vite diverse dalla mia... Che mi è dato di fingere di vivere per brevi periodi e dall'altro l'esigenza di raccontare storie, di continuare questo antico rito di 'inventare' il mondo, attraverso delle fantastiche bugie che sono l'essenza del teatro stesso. Io credo molto a quella favola ebraica che dice che Iddio ci ha creati per farsi raccontare delle storie. E se è vero (come è vero) che chi ha una buona storia da raccontare ha salva la vita, io non temo la morte!"

Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?

"Ohhh per fortuna tanta gente… tante persone che hanno creduto in me, grandi artisti del passato come, Achille Millo che è stato il mio maestro, Arnaldo Ninchi, Dino Risi, Salvo Randone, Tino Buazzelli e talenti del presente come Gabriele Lavia, Massimo Ranieri, Rossella Izzo, Alessandro D’alatri, Cinzia Torrini, Alessandro Capone e tanti grandi attori che mi hanno affiancato in questi anni. Ma anche quelli che non hanno creduto in me… che non mi hanno voluto… perché sono stati uno sprone straordinario a riuscire a farcela. Un ringraziamento particolare poi va Maria Letizia Gorga, mia compagna da vent’anni, che, con la sua straordinaria bravura, ha portato al successo tutti i testi che ho scritto per lei!"

Un aneddoto che mentalmente non ti lascia…

"Avevo 23 anni, avevo appena finito l’università e già lavoravo da diversi anni come attore… ma ora mi trovavo di fronte ad un bivio… lasciare Napoli e trasferirmi a Roma per costruire una solida carriera professionale o continuare a lavorare in maniera amatoriale accettando la borsa di studio che mi offriva l’università intraprendendo la carriera accademica. Ero per strada ad arrovellarmi… cercando come si fa in questi casi, un segno, qualcosa che mi aiutasse a decidere… e senza accorgermi fischiettavo “l’Internazionale”… qualcuno si unì al mio fischio… ci sorridemmo e cominciammo a parlare… era un attore Sandro Sardone… era a Napoli con “Le mani sporche” di Sartre per la regia di Arnaldo Ninchi… e il caso voleva che un componente della compagnia avesse deciso di abbandonare lo spettacolo… io conoscevo a memoria l’opera e mi proposi subito… era il segno che cercavo… partii in tourne con loro e da allora non mi sono più fermato!"

Parlami del tuo ultimo "progetto"

"Come al solito lavoro contemporaneamente a molte cose, ma quello che mi sta più a cuore... É l'ultimo nato: un testo che si chiama "L'incredibile caso di Beniamino Todiscus" ispirato al racconto di Fitzgerald. È un monologo che ho scritto per uno straordinario attore quindicenne che lavora in coppia con il mio amico Brignano e si chiama Marco Todisco. Andrà in scena a novembre e corrisponde a ciò che mi piace a teatro è ironico e dissacrante insomma "scandaloso" come dovrebbe essere sempre il teatro." Per realizzare il tuo sogno, con quale attore o autore "Dirò una cosa ovvia... In questo momento mi piacerebbe molto lavorare con Sorrentino... e per ben tre volte ci sono andato vicino ma alla fine ha deciso per altri attori."

Definisciti in tre parole.

"Chiacchierone, paziente e innamorato della vita!"

Se tornassi indietro cosa non rifaresti?

"Questa è la domanda più difficile... Non lo so in verità... Forse conoscendo la triste condizione odierna della nostra nazione... Sarei rimasto in America quando negli anni ottanta ho lavorato per quasi un anno a Los Angeles... Ma per fortuna il mondo dei 'se' non esiste ed io credo che sia meglio così!"

Cosa consiglieresti ai giovani che si vogliono accostare al mondo del cinema?

"Di fare come si fa per le storie serie d'amore... Prima di sposarsi o di sceglier di vivere insieme bisogna capire bene se si è fatti l'uno per l'altra e se si scopre che c'è un sentimento vero... Bisogna buttarsi a capofitto ed alimentare la passione e l'amore per questo lavoro ogni giorno!"

Ti ringraziamo Maestro, e ti aspettiamo qui, su Stelle di Giorno per un'altra intervista, un'altra emozione!

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