Oggi cari lettori abbiamo avuto l'onore di intervistare Rosario Petìx, un attore dalle origini siciliane che ci svelerà aneddoti e nuovi progetti artistici! Ma chi è Rosario?
Nasce a Serradifalco (CL). A 18 anni frequenta un corso professionale con gli insegnanti dell'accademia U.Spadaro scuola d'arte drammatica del teatro stabile di Catania,struttura con cui cominicia ad avviare la sua carriera di attore da subito prendendo parte a numerose ed importanti produzioni che lo vedono affiancato ad attori del calibro di T.Musumeci,E.Guarneri,A.Tosto,B.Torrisi,G.jelo ed altri grandi professionisti del panorama teatrale etneo.
Continua la sua attività prendendo parte a numerose tournèe nazionali accanto a protagonisti del teatro italiano come M.D'apporto e S.Lomonaco e con registi del calibro di R.Guicciardini,M.Bolognini e P.Rossi Castaldi.
Affronta diversi autori,da shakespeare a Pirandello,da Wilder a Scià scia,fino ad arrivare al festival del dramma antico di S.Miniato interpretando il ruolo di un narratore cieco in un testo di J.P.Sartre con il quale vince il premio come migliore attore non protagonista per la sua spiccata versatilità . Durante il suo percorso professionale alterna lavoro e formazione frequentando vari stage e masterclass prestigiosi alcuni dei quali tenuti da grandi maestri come C.Rifici che gli offre inoltre di calcare le tavole del palcoscenico del Piccolo Teatro Di Milano (Teatro Strehler) nel "Giulio Cesare" di W.Shakespeare accanto a M.Defrancovich. è protagonista di molti cortometraggi e serie web che partecipano ad importanti festival nazionali e nel frattempo comincia a prendere parte a varie produzioni televisive ("Il bambino della domenica con G.Fiorello e Distretto di polizìa accanto a M.A.Monti) e cinematografiche ("Rosso Mille Miglia" coprotagonista accanto a R.Girone,F.Troiano e M.Stella e "La notte non fa più paura" coprotagonista insieme a G.Colangeli in uscita nella prossima primavera).
L'Intervista
Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo artistico?
Ho cominciato ad accostarmi al teatro con una compagnìa locale in compagnìa di amici e così fino ai miei 18 anni. Poi ho sentito l'esigenza di approfondire la mia grande passione e farlo diventare il mio lavoro. Frequentai un corso professionale con gli insegnanti dell'accademia del Teatro Stabile Di Catania sotto la direzione di quello che per me è stato un grande maestro di vita e di teatro, Romano Bernardi. Da lì ho cominciato a lavorare con lo Stabile Etneo incontrando registi come A.Tosto e con lo stesso Bernardi che ringrazio per avermi dato,con la loro fiducia,l'opportunità di avviare la mia carriera di attore. Non ho mai smesso di perfezionarmi comunque,alternando lavoro e formazione e seguendo masterclass prestigiose come quelle condotte Da un'altro grande uomo di teatro,Carmelo Rifici che mi ha dato la possibilità di esibirmi accanto a colleghi di altissimo livello al Piccolo Teatro di Milano. Credo fermamente che non si finisca mai di imparare cose nuove e che ogni artista debba imporre a se stesso la possibilità di sposare nuove avventure umane e professionali.
E cosa ti spinge a continuare questo percorso?
Credo che mi spinga la testardaggine,la voglia,la tenacia ma soprattutto le conferme che arrivano dopo ogni performance che sia teatrale o cinematografica. Ma la ragione fondamentale credo sia l'attaccamento a questo mestiere che oltre ad essere un lavoro è soprattutto una scelta di vita,a volte dura e a volte fantastica ma che quando ti entra dentro non si riesce più ad abbandonare.
Il tuo primo giocattolo da bambino, qual è stato e quale pensiero ti viene in mente ricordandolo?
Il mio primo giocattolo è stato una scimmietta di peluche che ho chiamato Coca. Era la mia amica,scacciapensieri,il mio amore. Non dormivo senza di lei. Quello che ne è rimasto dopo le continue spremute e morsi subiti è conservato gelosamente nella mia casa natìa. Quando mi capita di ricordarla le sensazioni che provo sono sicurezza per quello che ha significato per me e un senso di nostalgìa per quell'infanzia passata eppure ancora presente in me ... e questo mi fa sorridere.
La prima parola che dici "a voce alta" appena sveglio
"Wow" quando mi alzo bene.....quando mi alzo così così "Forza su!" ...e quando mi alzo male...... bhè forse meglio che non te lo dica in questa intervista!
A chi devi il tuo successo?
Non so se di successo si può parlare... a meno che per "successo" non si intenda "quello che mi è accaduto"... e allora sento di dover ringraziare,senza timore di risultare retorico, tutti coloro che intenzionalmente o per caso hanno contribuito ,con la loro presenza positiva o negativa che sia stata, alla mia crescita umana e professionale. In fondo credo che per crescere ci sia bisogno sia del dolce che dell'amaro ed entrambi hanno le loro ragioni di esistere nella vita di tutti noi... chi leggerà questa intervista ,tra le persone che ho incontrato lungo il mio percorso, saprà se identificarsi con il dolce o con l'amaro in relazione a me.
Se tornassi indietro cosa non rifaresti?
Tante cose o forse nulla.... Sono un perfezionista distratto e le contraddizioni sono il mio pane quotidiano. Penso sempre a quello che avrei cambiato,se avessi avuto... se avessi potuto... come tutti del resto. Un pensiero questo che mi ha ossessionato spesso e a cui non deve essere concesso troppo spazio nella propria mente secondo me perchè rischia di diventare la patologìa paralizzante che si radica grazie ad una proiezione mentale che noi abbiamo del nostro passato.
Ma il sollievo in questo sta nel fatto che la parola stessa si definisce da sola... "Passato" ... non c'è più.... e meno male dico io! Ma per fortuna poi mi ricongiungo al presente che è il solo tempo che realmente possiamo vivere e penso ciò che "posso" fare meglio al posto del cosa "avrei potuto" fare. Il bello della vita è nel suo scorrere. Cito De Gregori dalla splendida canzone "Viaggi e miraggi" :" Quando domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente ma finalmente accetteremo il fatto come una vittoria".
Mamma e papà quanto hanno influito sulle tue scelte di adulto?
Mio padre è venuto a mancare proprio nel momento in cui stavo per varcare la soglia della maggiore età ma ha lasciato tanto di quello che pensava dovesse essere un uomo e il suo pensiero vive ancora in me...una persona che non si dimentica facilmente per la sua forza,la sua saggezza e la sua grande umanità Un suo silenzio raccontava più di mille parole.
Mia madre è sempre stata una grande artista e una grande donna. Dopo la morte di mio padre abbiamo dovuto affrontare innumerevoli difficoltà ma lei non si è mai scoraggiata e soprattutto non mi ha mai scoraggiato nel seguire una strada precaria e difficile come quella che ho scelto. Mi ha sempre sostenuto nei momenti di sconforto come credo avrebbe fatto anche mio padre ... ecco credo che tra le persone che sento di dovere ringraziare infinitamente al primo posto ci sono proprio loro.
Qual è la tua città d'origine e cosa ricordi di lei?
Io sono nato a Serredifalco,un paesino dell'entroterra siculo. Del mio paese ricordo la semplicità di una vita a misura d'uomo. I sapori e gli odori delle pietanze che inondano i vicoli e le strade all'ora di pranzo. Le grida in dialetto dei bambini che ancora giocano in strada. La genuinità del pensiero della gente di un paese in cui tutto scorre lento e la vita ti accarezza ricordandoti che l'essenziale per l'uomo non è poi così difficile da raggiungere. Quando posso ci ritorno e il bello è che il mio paese è sempre lì a ricordarmi da dove sono partito.
Un pensiero a..............................................................
Un pensiero va a mio padre.... chissà cosa penserebbe di tutto quello che ho fatto e di come l'ho fatto...non so se credere in una dimensione ultraterrena ma qui in terra è stato bello conoscere intimamente una persona come lui...
Il tuo ultimo progetto?
Ho girato a fine agosto un film sulla "Mille miglia" a Brescia con Remo Girone e Fabio Troiano per la regìa di Claudio Uberti. Ho appena finito di girare da un film sul Terremoto in Emilia per la regìa del mio caro amico e stimato collega Marco Cassini che mi ha fortemente voluto tra i coprotagonisti di questa sua ultima fatica cinematografica insieme a Stefano Muroni e Walter Crdopatri che sono anche sceneggiatori del progetto e che sento di ringraziare.
Nel frattempo ho partecipato ad uno spettacolo "L'ascensore di Babele" per la regìa di Roberto Di Maio lavorando al fianco di cari e ottimi colleghi al Cometa Off di Roma per la rassegna " E.T. Esperimenti teatrali" organizzata da Massimiliano Bruno che ho avuto il piacere di conoscere durante un laboratorio teatrale da lui stesso diretto e per il quale nutro la più profonda stima umana e professionale. Per il resto,come disse un tale, "il futuro è aperto"... e spero che mi riservi ancora tante occasioni per migliorarmi....io nell'attesa continuo a lavorarci su!